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WISTA e le “quote rosa” sul mare

Nella foto: L’intervento della professoressa Tallarini.

GENOVA – Nel “mare magnum” delle tematiche trattate durante la Genoa Shipping Week, c’è stato anche il delicato tema della presenza delle donne agli alti livelli delle professioni del mare. È stata rilevata l’importanza dell’accesso, oggi ridottissimo (2%), delle donne nelle professioni del mare, da Greta Tellarini, docente e direttore del master in diritto marittimo, portuale e della logistica dell’Università di Bologna.

Su questi temi lavora anche WISTA – l’associazione internazionale che promuove le donne nelle professioni del mare – “ritenendo il loro apporto – sottolinea l’associazione – un fattore in grado di promuovere la portualità. In tutta Europa si sta lavorando in questo senso con diverse iniziative”.

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Va anche sottolineato (nostra considerazione n.d.r.) che se è vero che le donne sono una minoranza ad alto livello nelle professioni del mare, non mancano però le significative eccezioni, a partire da Cecilia Battistello (Contship Italia) e a molte associazioni professionali di categoria che hanno ottime presidentesse, fino al comando di navi sia da crociera che cargo e addirittura militari. Le “quote rosa” che certa politica ha voluto trasformare in schemi rigidi, nel campo delle professioni del mare sarebbero solo una discriminazione al contrario. E ci piace ricordare una testimonianza di almeno una ventina di anni fa quando si presentò per la prima volta a un posto di comando di una nave italiana “la” comandante Monica Ricci, che fotografammo nel suo guadagnatissimo posto in plancia. Da allora le donne nelle professioni del mare hanno fatto giganteschi passi avanti, pur dando atto a WISTA che il confronto con le “quote rosa” va fatto sul campo delle capacità e dell’impegno ma non certo del sesso.

A.F.

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Pubblicato il
6 Luglio 2019

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