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Gli auguri, la fede e la speranza

ROMA – Piovono ovviamente gli auguri, le congratulazioni e qualche distinguo (anche di meraviglia). Perché il neo-ministro del MIT è un pezzo forte dei vertici del PD, che dovrebbe cancellare le imbarazzanti non-performances del predecessore pentastellato. Ma anche perché è donna, la prima alla guida dei dicastero più tecnico che ci sia. Meraviglia semmai che ci si meravigli, perché da tempo anche le signore si sono dimostrate competenti e operative in tutti i campi, compresi quelli tecnici. Dunque, buon lavoro, sperando che si faccia logistica e non politica. O almeno, non soltanto.

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Il problema per il neo-ministro sarà piuttosto quello di cominciare a rimettere in sesto un ministero, il MIT, che da anni viene sistematicamente smantellato: perdendo i pezzi storici e sostituendo alcuni dei più capaci con uno spoil system che non sempre sembra aver privilegiato le competenze. Ci sono temi sul tappeto da far tremare le vene: l’elenco sarebbe lungo. E preoccupa che anche gli appelli che hanno preceduto il nuovo governo per una maggiore attenzione alla logistica marittima (o addirittura a un ministero del mare per annullare lo “spezzatino” oggi esistente tra vari dicasteri) al momento non abbiano avuto risposte. C’è il tempo delle cerimonie e c’è quello dei fatti. Possiamo prepararci a quest’ultimo, con fede e speranza?

A.F.

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Pubblicato il
7 Settembre 2019

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