Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Prima nave da lavorare per PIM

PIOMBINO – Intanto c’è la prima nave, o almeno quella che era una nave: la “Costa Victoria”. Alla banchina in concessione a PIM (Piombino Industre Marittime), inviata da Cantieri San Giorgio del Porto che di PIM è azionista insieme al gruppo livornese Neri, sarà il primo lavoro in grande dell’area portuale. C’è stato il precedente della trasformazione degli “sponsons” dell’altra sfortunata Costa, la “Concordia”: trasformati con un intelligente lavoro di alcuni mesi, sono stati già trasferiti a porto Lotti, nel golfo spezzino, per diventare una banchina da yachts.

Questa volta però si tratta di lavorare un’intera nave: nata per le crociere, è uno scafo della rispettabile lunghezza di 252 metri, 75 mila tonnellate di stazza, 800 membri d’equipaggio per una capienza fino a 2400 passeggeri. Per quanto abbia solo 24 anni, è una nave ormai superata per gli standard delle crociere d’oggi ed è stata ceduta da Costa ai Cantieri S. Giorgio del Porto che stanno esaminando una serie di opzioni: trasformazione totale per tornare alle crociere con una nuova configurazione (la ripresa del comparto pare punterà su navi medie, come potrebbe essere appunto la “Victoria” ricondizionata); oppure utilizzo dello scafo, smontato tutto il resto, per una totale trasformazione (cargo, metaniera, o altro); infine demolizione totale. Tutte opzioni per le quali è nata la società PIM. Anche se filtrano da Genova indiscrezioni secondo le quali se sarà scelta l’opzione di ammodernare totalmente la nave a Piombino sarebbe fatta solo una parte del lavoro, riportando poi lo scafo semi-ricostruito a Genova. Indiscrezioni, appunto: con il beneficio della verifica.

Comunque vada, l’ingegner Valerio Mulas, direttore generale di PIM, è soddisfatto. Non rilascia dichiarazioni, ma fa capire che dopo tanti preliminari, finalmente arriva un lavoro, che coinvolgerà anche ditte di Piombino nei dettagli. Da parte sua Claudio Capuano, responsabile dell’AdSP per Piombino, conferma che ormai il cantiere ha avuto tutte le autorizzazioni, sta risolvendo con le istituzioni locali anche gli ultimi allacciamenti definitivi (corrente elettrica ed acqua) ed è la conferma che il grande porto delle grandi aree nato per caso dalla tragedia della “Costa Concordia” oggi non è più solo il modesto ponte per l’Elba. Un piccolo dettaglio ancora da risolvere: la prua della “Costa Victoria” uscirà di qualche metro dalla banchina in concessione: quanto basterebbe, in altri porti dove impera un clima di ricorsi anche sulle minime faccenduole (ogni riferimento non è casuale…) per diventare un problema. “Ma non da noi” assicura Capuano.

 

Pubblicato il
24 Giugno 2020

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio