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Settembre: la festa è finita?

LIVORNO – D’accordo, le decisioni si prendono “là dove si puote ciò che si vuole” come scriveva l’Alighieri. Quindi noi in periferia possiamo solo osservare e commentare.

E allora, proviamo a commentare. Due i fatti: la delega firmata dal ministro al sottosegretario Traversi (5 stelle) per i porti, guarda caso – eppure se ne parlava da mesi – al momento in cui si decreta di riaprire la corsa per il rinnovo delle presidenze delle AdSP in scadenza; e appunto, la riapertura dei termini per le candidature alle AdSP, con una metodologia che sembra proprio ai margini della legge istitutiva.

Chi vuol malignare, ha letto in questo metodo – cioè il totale azzeramento dei presidenti in scadenza malgrado siano solo al primo mandato – un colpo di coda della politica. Niente scelta tra chi ha fatto bene e chi ha fatto male (la legge istitutiva sottolinea che il presidente al primo mandato può essere confermato per un secondo mandato senza particolari percorsi a ostacoli o senza azzeramenti prioritari), tutti ai banchi di partenza, con i curricula e la scelta lasciata poi al ministro (sentite le regioni). Può essere, questo metodo, un incentivo a far bene a chi è ancora al timone delle AdSP per i prossimi sei mesi? È un incentivo semmai a stare fermi, senza arrischiare decisioni che susciterebbero fatalmente reazioni (anche dei politicamente più “agganciati”). Si apre una corsa? Per molti, si apre una baraonda. E per chi sperava che venissero premiati i presidenti (e i loro staff) che hanno fatto bene, riservando l’eventuale apertura ai candidati su quei porti dove le cose non hanno funzionato, la delusione è cocente. Il ministro se ne lava le mani e passa il cerino acceso a Traversi. C’è chi legge questa (tardiva) decisione come un togliersi dalle responsabilità da quello che si preannuncia come un pasticcio. La riforma della riforma della riforma, tanto attesa ed auspicata? La festa delle illusioni è finita: elezioni e referendum contano più dell’economia e della tenuta del Paese alla concorrenza sempre più spietata sul campo della logistica mondiale.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
2 Settembre 2020

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