Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Giovani armatori in assemblea: semplificare, semplificare sempre più

ROMA – Sembrano, purtroppo, le famose voci che gridano nel deserto. Da quanti mesi – o addirittura anni – sentiamo chiedere da tutte le organizzazioni del lavoro la semplificazione della burocrazia, la velocità delle pratiche, un ordinamento marittimo più snello e moderno?

Ancora una volta, in un fiorire di webinar e di convegni online – seguirli tutti è altrettanto impossibile di quando erano organizzati di persona – le problematiche legate all’emergenza Covid-19 e le conseguenze per lo shipping nazionale e internazionale sono state al centro dell’assemblea di fine anno del Gruppo Giovani Armatori, presieduta da Giacomo Gavarone. L’assemblea si è tenuta in videoconferenza martedì scorso e in apertura dei lavori è stato dato il benvenuto a Lorenzo d’Amico, che entra a far parte del GGA.

[hidepost]

All’assemblea è intervenuto Luca Sisto, direttore generale di Confitarma, per un aggiornamento in materia di Registro Internazionale e Tonnage Tax anche alla luce delle novità che interverranno su input della Commissione Europea.

Nell’ottica di rilanciare la competitività della flotta mercantile e di tutto il cluster marittimo attraverso la sburocratizzazione e la modernizzazione di alcune norme dell’ordinamento marittimo italiano, – riferisce il report dell’assemblea – il Gruppo Giovani Armatori nel corso degli ultimi mesi ha lavorato all’aggiornamento dello studio comparativo sulla competitività della bandiera italiana, che analizza i principali aspetti che influiscono sull’operatività degli armatori nazionali nel contesto internazionale.

“Non si tratta solo di un’analisi comparativa tra diversi ordinamenti su temi complicati e spesso affrontati dai singoli Stati con filosofie, anche per ragioni socioculturali, differenti tra loro – ha affermato Giacomo Gavarone – ma di una sintesi del pensiero e delle esperienze di svariati operatori che rappresentano l’intero cluster marittimo italiano”.

“Abbiamo avuto la giovanile sfrontatezza di elaborare soluzioni efficaci e cost free derivanti direttamente dalle esperienze degli armatori e dalle piccole e grandi battaglie che tutti i giorni affrontiamo sul mercato per conservare non solo la marginalità commerciale delle nostre aziende ma spesso, e specie nell’ultimo periodo, la loro sopravvivenza. Con questo obiettivo abbiamo quindi operato un confronto tra il nostro ordinamento e le eccellenze dell’industria dello shipping a livello internazionale: ordinamenti che hanno fatto della celerità e della semplicità amministrativa un elemento caratterizzante e che lo hanno usato come mezzo per attrarre armatori locali e stranieri nel proprio registro navale”.

“La nostra storia, quello che siamo stati, quello che siamo e quello che dobbiamo essere – ha aggiunto il presidente dei Giovani Armatori – impone anche a noi di perseguire obiettivi di semplificazione e de-burocratizzazione. I passi avanti in termini di competitività fatti dalla nostra bandiera, anche frutto della produttiva sinergia fra Amministrazione e Confitarma, ci dimostrano chiaramente che l’impresa è sfidante ma per nulla impossibile”.

“Non proponiamo nulla che non sia già stato introdotto con successo in altri ordinamenti da parte di Stati a vocazione chiaramente marittima appartenenti, nella maggior parte dei casi, all’Unione Europea. La scelta di inalberare il tricolore – ha concluso Giacomo Gavarone – che tanto ci rende orgogliosi ovunque nel mondo, non è e non deve essere una scelta dettata dal cuore, ma sempre e comunque una decisione basata sull’efficienza garantita dal nostro sistema normativo”.

[/hidepost]

Pubblicato il
19 Dicembre 2020

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio