Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

La nona Cabina di Regia per l’Italia Internazionale

ROMA – Martedì scorso a Roma, dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in video-conferenza, si è tenuta la riunione della IX Cabina di Regia per l’Italia Internazionale, co-presieduta dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, e dal ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, alla quale sono intervenuti numerosi ministri ed altri esponenti del Governo.

[hidepost]

Ai lavori della Cabina di Regia hanno partecipato anche gli enti pubblici per il sostegno all’export e i rappresentanti di associazioni del mondo imprenditoriale e finanziario, oltre a tutti gli altri enti firmatari del “Patto per l’Export”.

In rappresentanza di Confitarma, è intervenuto il presidente Mario Mattioli, che ha ribadito quanto, per l’internazionalizzazione del sistema economico italiano, sia fondamentale il trasporto marittimo e l’esigenza che il Maeci prosegua l’attività a supporto e tutela dello shipping tricolore ponendo la blue economy nella posizione che le compete.

“Le nostre navi mettono in rete l’economia dell’Italia e possono essere considerate il “patrimonio liquido del nostro Paese, come lo ha definito il premier Conte alla nostra Assemblea – ha affermato Mario Mattioli – In questi mesi le nostre navi non si sono mai fermate nonostante le grandi difficoltà e la grande sofferenza che soprattutto i nostri marittimi stanno ancora affrontando e per il rimpatrio dei quali stiamo lavorando con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione. Confitarma assicura la piena collaborazione alla rete diplomatica e consolare nei più dei 70 Paesi dove si registrano incredibili misure contro l’approdo di navi che battono bandiera italiana e contro la libertà di movimento dei nostri concittadini (siano essi marittimi, tecnici, ispettori).

“Da tempo – ha ricordato il presidente di Confitarma – chiediamo che venga dedicato alle attività marittime uno specifico riferimento amministrativo. Con il Maeci abbiamo già ottenuto un importante focal point marittimo grazie al quale molte problematiche con l’estero possono essere risolte. Abbiamo un sistema ingessato ed ingessante che spesso non risponde alle nostre esigenze che blocca la nostra competitività. “In ogni caso – ha concluso Mattioli – se vogliamo promuovere il Made in Italy dobbiamo proteggerlo, senza dimenticare il settore del trasporto marittimo italiano: è vitale per l’interesse del Paese, tutelare la sua competitività nei mari del mondo a salvaguardia di un importante patrimonio imprenditoriale e dell’occupazione dei nostri marittimi”.

[/hidepost]

Pubblicato il
19 Dicembre 2020

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora