La svolta sui binari dell’hub Gioia Tauro

Andrea Agostinelli
GIOIA TAURO – Dal transhipment al gateway, la svolta epocale del porto di Gioia Tauro passa attraverso il collegamento ferroviario, realizzato e collaudato dall’Autorità Portuale del commissario Agostinelli in quattro anni, che oggi diviene concreta realtà ed amplia, in modo esponenziale, il mercato di riferimento dello scalo.
Con l’arrivo del primo treno, la settimana scorsa, l’ultimo è transitato sui vecchi binari del Terminal nel 2015: Gioia Tauro vince la scommessa, lanciata diversi anni fa. A darne notizia è stato lo commissario straordinario Andrea Agostinelli, che parla di momento storico dopo la sottoscrizione del contratto per la gestione del Terminal, tra l’Ente e la MedCenter Terminal Container.
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“Da oggi – ha dichiarato Agostinelli – il porto di Gioia Tauro non è più solo di “transhipment”. A volte si abusa dell’aggettivo “storico”, ma credo che nella fattispecie indichi esattamente l’importanza di questo risultato, frutto di un lavoro certosino per separare le aree operative del Terminal su cui si effettuerà il servizio ferroviario da altre aree extra portuali sulle quali la Regione Calabria sta predisponendo una soluzione transattiva di soddisfazione per gli interessi regionali, del Corap e di questa Autorità Portuale”.
Si tratta di un’infrastruttura strategica, complementare al transhipment, che avrà il compito di intercettare parte dei traffici movimentati tra l’Estremo Oriente e l’Europa, attualmente gestiti dai porti di Rotterdam ed Anversa.
Lo scalo calabrese punta, così, ad essere un gateway terrestre comunitario, inserito a pieno titolo nell’asse trans-europeo del corridoio Helsinki – La Valletta, come nodo di rilevanza nazionale e crocevia europeo di diversi settori di trasporto. Logistica ed intermodalità diventano, così, realtà concrete.
Il gateway ferroviario di Gioia Tauro si estende nel territorio compreso tra i Comuni di Gioia Tauro e di San Ferdinando. Si sviluppa, in parte, all’interno del porto, nell’area doganale in concessione al terminalista MedCenter Terminal Container e nella zona dell’interporto. Occupa una superficie pari a 325 mila metri quadrati. La lunghezza complessiva dei nuovi binari è di 3.825 metri, dei quali 2.761 in area terminal contenitori e di 1064 nel terminal intermodale.
Si tratta di caratteristiche importanti a livello internazionale perché evidenziano le specifiche peculiarità del Terminal, che risulta essere in linea con i maggiori hub ferroviari europei. Del resto, alla base della sua ottimale funzionalità vi è l’assenza di rotture di carico aggiuntive e le distanze del terminal adeguate agli standard internazionali.
Ad animare il progetto, anche, il pieno rispetto della normativa vigente in materia ambientale, richiesta a livello europeo. A tale proposito, l’infrastruttura punta, ad incrementare l’utilizzo di una mobilità ambientale sostenibile, a ridurre i tempi di percorrenza delle merci, a diminuire i costi di trasporto e l’inquinamento prodotto dal sistema di trasporto su gomma. Non ultimo, mira a massimizzare le ricadute economiche e territoriali legati alla logistica complessiva.
Nel ripercorrere la sua storia, la prima nota risale al 2013, quando l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, ente attuatore della progettazione e della gara per la realizzazione del gateway ferroviario, redasse lo studio di fattibilità, approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Calabria.
Dal quel giorno, diversi sono stati gli eventi che hanno, da una parte, ampliato i tempi della concretizzazione dell’opera, ma, nel contempo, tante altre importanti scelte strategiche hanno creato le condizioni essenziali per offrire un nuovo percorso di crescita al porto di Gioia Tauro.
Così, dopo la progettazione, realizzazione ed il collaudo del gateway, si è giunti a conquistare, anche, l’ultimo miglio con la cessione della gestione, a cura di RFI, del raccordo ferroviario che da San Ferdinando arriva a Rosarno.
Oggi si definisce la sua partenza, grazie alla sottoscrizione del contratto tra l’Ente, guidato da Andrea Agostinelli, e la Medcenter Container Terminal, che gestirà lo scalo ferroviario del porto di Gioia Tauro.
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Per il porto di Gioia Tauro, l’anno in corso è stato quello della riconquista del primato nazionale nella classifica del transhipment e tra gli scali di settore più importanti del Mediterraneo. A suggellare il percorso compiuto è la crescita dei traffici balzati in avanti di circa il 25%, per un totale di movimentazione annuale di oltre 3 milioni di TEUs.
L’anno è iniziato con l’attracco alle banchine portuali di tre grandi gru del tipo gantry cranes, tra le più grandi al mondo, capaci di lavorare navi da oltre 22 mila TEUs con un braccio d’estensione che copre 24 file di container.
Unico scalo nazionale e tra i pochi nel Mediterraneo, ogni settimana giungono a Gioia Tauro i giganti del mare: portacontainer di 400 metri di lunghezza, 60 di larghezza e con una capacità di portata superiore ai 22 mila TEUs.
Per garantire queste performances, l’Autorità Portuale ha dato avvio ad un programma triennale di lavori di spianamento delle dune sottomarine, create dalle eliche delle navi in entrata nel canale portuale, per un valore di 3,5 milioni di euro. In questo modo è stata assicurata la profondità del canale per permettere l’attracco in sicurezza delle mega portacontainer di ultima generazione.
Nello stesso anno, si è giunti all’apertura dello scalo all’ingresso delle navi ultra-large (lunghezza 400 metri) anche di notte. Si tratta di una decisione strategica adottata in sinergia con l’Autorità marittima, per incrementare l’operatività dello scalo e così l’ulteriore crescita dei suoi traffici. L’obiettivo è stato raggiunto attraverso l’installazione di un sistema di rilevamento e gestione dei dati relativi alla corrente, all’altezza delle onde, alla marea e ai dati metereologici.
Per completare la piena funzionalità del terminal, l’Ente ha, altresì, deciso di partecipare ad un investimento di oltre 8 milioni di euro, destinato a finanziare i lavori di risanamento di banchina e l’adeguamento strutturale della pavimentazione.
Tra le altre scommesse vinte la definizione del percorso che porterà all’avvio del gateway ferroviario, già completato dall’Autorità portuale, che sarà gestito dalla società MCT SpA. Si tratta di un importante passo che consentirà l’esercizio del traffico ferroviario portuale, grazie anche alla cessione della gestione, a cura di RFI, del raccordo ferroviario che da San Ferdinando arriva a Rosarno. Si giunge così alla concreta configurazione del porto di Gioia Tauro come porto gateway e non solo di transhipment.
Con lo sguardo all’occupazione, in azione sinergica con i Ministeri competenti, è stata trovata la soluzione giuridico-legislativa per ampliare il numero degli iscritti all’Agenzia portuale. Una determinazione innovativa che ha permesso, anche, ai lavoratori licenziati dalle imprese ex artt. 16 e 18 della legge 84/94 di confluire nella Gioia Tauro Port Agency. Si tratta di circa 70 lavoratori che rischiavano di uscire, definitivamente, dal mercato del lavoro.
Nel corso dell’anno, sono stati portati a termine una serie di concorsi pubblici, al fine di completare la disponibilità delle posizioni lavorative della pianta organica dell’Ente. L’obiettivo è stato quello di dare supporto alla piena operatività degli uffici che, pur con egregi risultati, anche evidenziati dalla relazione annuale della Corte dei Conti, necessita di ulteriore forza lavoro per rispondere, in modo ancora più celere, alle istanze lavorative che giungono da tutti gli scali ricadenti nella propria circoscrizione.
Per dare supporto alle operazioni di pilotaggio delle mega portacontainer lungo il canale, l’Autorità Portuale di Gioia Tauro ha acquistato un sistema di rilevamento Channel Pilot MK3, dato in comodato d’uso alla Compagnia dei piloti del porto. Si tratta di una strumentazione, dotata di sistema di geo-localizzazione, capace di offrire una vasta gamma di dati di precisione a supporto delle attività di manovra, in grado di aumentare la sicurezza in tutte le situazioni di scarsa visibilità, come accade nel corso delle ore notturne, o anche per motivi dimensionali, come nel caso di ingresso e manovra delle grandi navi che operano in spazi ristretti.
Nel suo futuro, attraverso una specifica programmazione, si punta al nuovo bacino di carenaggio che, una volta costruito grazie a 30 milioni di euro di Fondo per la progettazione delle opere prioritarie, consentirà la manutenzione delle grandi portacontainer. Si potrà, così, dare avvio alla diversificazione delle attività portuali, oltre il transhipment, che permetterà un importante e cospicuo aumento dei posti di lavoro
*
TRAFFICO CONTAINER
ANNUALITÀ |
N° TEUS |
2012 |
2.721.104 |
2013 |
3.087.395 |
2014 |
2.969.802 |
2015 |
2.546.805 |
2016 |
2.797.070 |
2017 |
2.448.569 |
2018 |
2.328.218 |
2019 |
2.522.874 |
2020 (Gen – 16 Dicembre*) |
3.150.000 |
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