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Quei tanti ponti dei sospiri…

ROMA – Ma guarda un po’! Ci informano che è stata inviata al Parlamento la relazione dei tecnici del Ministero MIMS sul ponte sullo Stretto di Messina. Il ministro Enrico Giovannini ha trasmesso a sua volta il pensiero del gruppo di lavoro tecnico sull’opera che “potrebbe nascere”: chissà come e chissà quando, ma questo è un altro discorso. Ma intanto l’ennesimo ponte dei sospiri è stato tolto dalla naftalina (pur continuando le penalità che dobbiamo pagare da quasi dieci anni alle ditte che avevano vinto la gara per costruirlo già ai tempi del governo Berlusconi). Dovrebbe essere lungo 3,3 chilometri e alto almeno 60 metri dall’acqua. Naturalmente si sono già scatenati i “niet”: ma non ci deve meravigliare.

“Ci sono profonde motivazioni – pare si sostenga nel rapporto dei tecnici – per realizzare un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, anche in presenza del previsto potenziamento e riqualificazione dei collegamento marittimi. “Naturalmente rimangono da approfondire (e ti pareva!) molti aspetti del progetto, perché pare che quello che ha vinto la gara adesso non piaccia più.[hidepost]

I tecnici hanno infatti sostenuto che “la soluzione a più campate sia potenzialmente più conveniente di quella a campata unica”. Insomma, si ricomincia da zero. Hanno anche sconsigliato quelle che erano state presentate di recente come possibili alternative: il tunnel subalveo e in alveo soprattutto per l’elevato rischio sismico ma anche l’eccessiva lunghezza necessaria. “Si suggerisce – si legge – la via di uno studio di fattibilità delle diverse soluzione tecniche possibili, da sottoporre ad un successivo dibattito pubblico”. Ancora?

È stato sconsigliato l’investimento privato. Nei prossimi giorni la discussione dovrà approdare in Parlamento per cercare di andare avanti e iniziare a pianificare l’opera. Altri anni per arrivare al concreto? È l’Italia, a quanto pare.

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Pubblicato il
15 Maggio 2021
Ultima modifica
18 Maggio 2021 - ora: 12:38

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