Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

L’idrogeno e i porti italiani

Nella foto: Il porto di Genova.

MILANO – L’Italia è sulla mappa dell’idrogeno – scrive Hydronews – della multinazionale energetica francese Engie. In particolare, ci sono i porti del Belpaese, che l’azienda studia con particolare attenzione in ottica di sviluppo di progetti relativi all’H2, anche se per il momento è difficile piantare una bandierina – ovvero avviare iniziative concrete – a causa di una serie di ostacoli che rendono tutto più complicato rispetto ad altri Paesi europei.

A fare il punto su questo argomento è stato Giovanni Donolo, BU Gen Eur head of business development Italy di Engie, intervenuto nel corso del convegno ‘La catena del valore dell’idrogeno – Dalla produzione all’utilizzo finale’, organizzato presso il Politecnico di Milano dalle associazioni ANIMP Sezione Energia, ANIE, H2IT e OICE.

“Engie crede molto nell’idrogeno come strumento essenziale per decarbonizzare le proprie attività” ha assicurato Donolo. “Abbiamo una pipeline di 70 potenziali progetti in questo ambito e contiamo di raggiungere una capacità produttiva installata pari a 4 GW a livello mondiale nel 2030”.

Nessuno di questi progetti, però, riguarda l’Italia ma anche sui nostri pontista crescendo l’interesse degli specialisti. “Vogliamo investire nell’H2 anche in questo Paese, e guardiamo con particolare attenzione a possibili iniziative in ambito portuale, e in particolare negli scali di primaria importanza come Genova, Trieste, Livorno, Piombino, Brindisi e altri. Il problema è che il Belpaese sconta un certo ritardo rispetto per esempio al Nord Europa, dove ci sono progetti già in corso di realizzazione. I problemi sono di varia natura e riguardano sia le carenze normative che l’elevato costo dell’energia, dovuto principalmente agli oneri di rete”.

Nel corso della tavola rotonda sono poi intervenuti altri importanti player del settore, e tutti si sono trovati d’accordo sulla necessità di adottare un approccio pragmatico e tecnico al tema idrogeno, evitando punti di vista ideologici o comunque basati su visioni precostituite.

Pubblicato il
11 Dicembre 2021
Ultima modifica
14 Dicembre 2021 - ora: 17:33

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio