Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Gruppo Moby sul silenzio del MISE

MILANO – Nelle scorse settimane – scrive in una nota il Gruppo Moby – è stato raggiunto un importante accordo con la maggior parte dei propri creditori, in particolare con le banche e con i bondholder. Resta, purtroppo, ancora aperta la definizione del credito con Tirrenia in AS per 180 milioni di euro. 

“Abbiamo offerto a Tirrenia in AS 144 milioni di euro – continua la nota – ed è inoltre da sottolineare che nonostante Tirrenia AS sia un creditore chirografario, quindi privo di qualsiasi garanzia reale sui beni della società, la scrivente ha offerto in garanzia ben quattro navi con ipoteca. Siamo seriamente preoccupati dall’atteggiamento del MISE e del ministro Giorgetti: è inspiegabile – sostiene il gruppo armatoriale – che non abbia mai aperto, malgrado più volte sollecitato, anche dai sindacati, un tavolo di confronto. È inspiegabile anche che non risponda ad un’offerta che prevede un pagamento immediato alla firma di 23 milioni di euro (che in caso di procedura fallimentare verrebbe incassato da Tirrenia in AS solo dopo alcuni anni e costituirebbe il massimo importo recuperabile) ed un ulteriore pagamento dilazionato di 121 milioni di euro garantito, come detto, da ipoteca su quattro navi.

“È altresì inspiegabile la comunicazione del 5 maggio 2021 – afferma Moby – con cui i commissari di Tirrenia in AS ci informavano che il ministro Giorgetti li autorizzava a firmare l’accordo già preparato ma con l’inserimento di due clausole che l’attestatore del piano ha definito illegittime, perché in aperta violazione di norme di legge e della par condicio creditorum ed ha comunicato tutto ciò al Tribunale di Milano. Lo stesso Tribunale di Milano ha imposto il raggiungimento di un accordo e, quindi, una risposta da parte di Tirrenia in AS entro il 31 marzo del corrente anno; in assenza del quale verrà aperta la procedura fallimentare a carico della nostra società che ricordiamo aver raggiunto accordi vincolanti con la maggioranza dei creditori finanziari che hanno accolto un piano serio e credibile e con ritorni che rappresentano un unicum in uno scenario del genere”.

Pubblicato il
26 Febbraio 2022

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio