Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Il Ministero della Cultura per il recupero del “Destriero”

Nella foto: Il sottosegretario Borfonzoni davanti al manifesto del “Destriero”.

ROMA – La sottosegretaria del Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni ha risposto alla Camera dei Deputati in merito al recupero della nave Destriero, che conquistò il “Nastro Azzurro” per l’Italia ed è abbandonata in Germania.

Il ritorno alla ribalta del Destriero aveva avuto origine, lo scorso dicembre, quando Alberto Scuro presidente della commissione motorismo storico degli Stati Generali del Patrimonio Italiano aveva lanciato un appello scrivendo al principe Karim Aga Khan (proprietario dell’imbarcazione attraverso una complicata rete di società estere) per sensibilizzarlo al recupero della nave.

Il Destriero entrò nella leggenda della nautica mondiale conquistando il record di velocità nella traversata atlantica agli inizi degli anni ‘90. Primato ancora oggi imbattuto.

Una leadership che già negli anni ’30 aveva visto il trionfo dell’ingegneria navale italiana grazie ad un’altra nave, il mitico Rex, che conquistò il Nastro Azzurro. Al comando lo spezzino (di Lerici) Francesco Tarabotto.

All’appello di Alberto Scuro era seguita l’attività dell’onorevole Alberto Tombolato segretario della commissione trasporti della Camera ma anche vice presidente della commissione motorismo storico degli Stati Generali del Patrimonio Italiano nonché presidente dell’intergruppo parlamentare motorismo storico.

Proprio Tombolato, a sua volta, riuscì a coinvolgere l’onorevole Riccardo Molinari (primo firmatario) e altri trenta parlamentari per sottoscrivere una interrogazione rivolta al ministro della Cultura Dario Franceschini.

A rispondere all’interrogazione ci ha quindi pensato la senatrice Lucia Borgonzoni, sottosegretario del Ministero della Cultura che rivolgendosi ai deputati ha dichiarato “non si esclude la possibilità che il ministero possa contribuire o partecipare a progetti di tutela e valorizzazione della nave Destriero”.

Ma anche le alte sfere si stanno muovendo in favore del Destriero. Infatti il presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano professor Ivan Drogo Inglese si è già confrontato con il generale Carlo Magrassi attuale presidente della Fondazione Fincantieri. Proprio il gruppo cantieristico navale, che costruì il Destriero nei cantieri del Muggiano, potrebbe avere un ruolo decisivo nel suo recupero.

Drogo Inglese e Magrassi sarebbero entrambi propensi ad organizzare una cerimonia al cantiere in occasione del trentennale dell’impresa (il prossimo 9 agosto).

Proposta che piacerebbe molto anche al sindaco del comune di La Spezia nonché presidente della provincia Pierluigi Peracchini.

Osservatore attento dell’intera vicenda rimane Cesare Fiorio, protagonista dell’avventura Destriero (era il pilota), che ha assicurato il proprio appoggio dal suo buen retiro pugliese di Ceglie Messapica.

Pubblicato il
5 Marzo 2022
Ultima modifica
7 Marzo 2022 - ora: 19:16

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio