“Gente di Macchia” in TV
FIRENZE – Anche la geotermia toscana sarà tra i protagonisti di “Gente di Macchia”, rassegna televisiva davvero particolare in una sorta di viaggio alla scoperta dei territorio attraverso le storie di uomini e donne che queste terre le vivono, le amano, le animano. Nell’area delle colline metallifere si intrecciano i territori di quattro province: Siena, Grosseto, Pisa e Livorno. È una zona che oggi appare in larga parte dominata dalla natura, con i piccoli centri abitati circondati da boschi, che negli anni hanno ricoperto soprattutto le zone più a ridosso delle cime montuose o collinari. Un territorio raccontato dal documentario “Gente di Macchia”, di Gianfranco Anzini, in onda domani, domenica 4 settembre su Rai3 alle 10 circa.
La presenza dell’uomo – dice la presentazione – si è ridotta: l’antica vita rurale e l’agricoltura di collina e di montagna sono state quasi completamente abbandonate, e questo spopolamento ha coinciso anche con la fine dell’attività estrattiva delle miniere. Un’attività millenaria, iniziata con gli etruschi, proseguita da romani, e poi lungo il Medioevo fino ai giorni nostri, alle ultime miniere chiuse pochi decenni fa. Dal ricco sottosuolo delle colline metallifere si estrae però ancora una ricchezza naturale: i vapori geotermici. Fabio, dipendente Enel Green Power andato in pensione il 1° luglio scorso, fotografa siti minerari e impianti da anni, e ha maturato una tale bravura da aver vinto soltanto l’anno scorso 60 concorsi di fotografia naturalistica. In più, con quegli stessi vapori geotermici Chiara ed Edo da qualche anno producono birra, nell’unico birrificio del mondo in cui la lavorazione avviene sfruttando quest’energia totalmente sostenibile e rinnovabile.
Di questa lunga storia, mineraria e contadina, rimangono oggi i piccoli borghi incastonati nella ‘macchia’, come viene chiamato il bosco da chi ancora vive e lavora qui.
Ci sono Engels e Fabio, un operaio e un bidello, amici di lunghissimo corso, che hanno un passato da musicisti piuttosto glorioso, e continuano a coltivare la loro passione per il rock. C’è Lia, cacciatrice fin da bambina, orientata a vivere il suo territorio a contatto con la natura, allevando animali, producendo latte e formaggio, pronta a integrare la propria dieta grazie a qualche fucilata indirizzata a prede che consumerà. C’è Rolando, che approfitta della vicinanza con le antiche miniere abbandonate per esplorazioni sotterrane e suggestive. Ci va anche in compagnia, condendo il suo fare da guida col suo umorismo tagliente e sapido. Ha convinto Irene, giovane donna di Gerfalco che lui conosce da quando era bambina, a scendere con lui nel sottosuolo. Irene ha studiato lettere, e ora si occupa di risorse umane. Anche se sa che il suo futuro non è a Gerfalco, non può dimenticare la sua infanzia trascorsa nella macchia, in simbiosi col bosco e con la natura.