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Ahi, serva Italia di dolore ostello…

LIVORNO –

La fine dell’anno si avvicina: e in quanto ai problemi, sta grandinando. ❄

Ogni giorno c’è un problema: il che, per gli ottimisti sarà anche segno di vitalità, ma ci ricorda il martirio di San Sebastiano.

Guerre, piccole e grandi, rumor di armi alle frontiere, sottomarini infarciti di testate nucleari lungo le nostre coste…

E poi piove 🌧🌧: come dice il proverbiaccio toscano, “piove 🌧, governo ladro”.

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Se a Casamicciola è crollato mezzo paese, con morti e distruzioni, se in Sardegna dove l’acqua è preziosa le città sono invase da fiumi di fango, se le burrasche di terra e di mare hanno sconvolto le coste laziali, bisogna faticare per essere ottimisti.

E come sempre, con il senno del poi, ci si ricorda che la nostra penisola è fragile, che la salvaguardia ambientale non si fa con i “cold ironing” 🛳🔌 o i Tir elettrici 🚚🚛 🔋🔌, ma prima di tutto mettendo in sicurezza il territorio. 

Si predica tanto e si fa poco, molto poco.

Colpa della burocrazia, madre di tutti i mali? 

Lo sentiamo dire da decenni, ma è sempre più determinante e intoccabile: basta pensare che per mettere dei pannelli solari sul tetto di una casa, occorrono due giorni di lavori e sei mesi di pratiche.

Ma che paese siamo?

Da sempre si aggiunge anche la Ue a crearci problemi.

Ribadisco: non adesso, da sempre.

A Bruxelles ora s’impegnano non solo a darci la misura giusta dei condom e quella degli zucchini: vogliono imporci le etichette (achtung, fanno male!) sul parmigiano 🧀 e sull’olio d’oliva, spalancano le braccia ai migranti purché rimangano in Italia.

Ed ecco che arriva anche la revisione delle reti trasportistiche che taglierebbe fuori i porti del Sud Italia, favorendo di fatto per i grandi flussi dall’Est verso il Nord il porto del Pireo, saldamente cinese.

Con una ulteriore primizia: la Cina 🇨🇳 vuole anche il porto di Palermo.

Bisogna riconoscerlo: come lunga e corretta visione del mondo dei trasporti, la Cina ci batte per dieci lunghezze a uno.

E a Bruxelles sembra proprio le tengano bordone, nel sonnacchioso silenzio dei nostri superpagati 💰💶 parlamentari europei 🇪🇺.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
30 Novembre 2022

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