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Porti insabbiati, gli assurdi

Nella foto: La MSC incagliata ad Ancona.

ANCONA – È una dannazione per tutti i porti, specie in Adriatico: l’insabbiamento, che riduce l’accessibilità agli scali. E alimenta polemiche anche feroci tra lo shipping e gli enti di gestione.

L’ultimo caso, la portacontainer della Msc arenata e bloccata per ore al porto di Ancona non è a quanto pare l’ultimo. Il quotidiano locale ha scritto che “pochi giorni più tardi, un’altra nave cargo della Msc è stata fermata fuori dallo scalo dorico dalla Capitaneria di Porto che, visto quanto successo in precedenza, ha avvisato dell’accaduto il comandante del cargo per declinare qualsiasi responsabilità. È finita che il cargo ha rinunciato l’ingresso ed è andato a Ravenna.

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Come abbiamo già scritto nel nostro numero precedente, l’AdSP ha avviato dragaggi d’emergenza. Ma il problema dragaggi è reso complicato, qualche volta in modo abnorme, dalla sovrapposizione di normative, che ad oggi non si è stati ancora capaci di semplificare. L’Adriatico paga il prezzo più alto: ma anche sul Tirreno e le isole dragare un porto richiede tempi biblici per le autorizzazioni, quasi sempre più lunghi dei tempi dell’operativo.

* * *

Il tema è attualmente al centro del dibattito in corso a Livorno per la Darsena Toscana.

Alla ribalta per il passaggio in corso dalla gestione i GIP a quella del Gruppo Grimaldi, la Darsena soffre dell’insabbiamento ciclico dovuto alla sfociata del Canale dei Navicelli e dello Scolmatore dell’Arno. Da decenni si discute di tombare questo sbocco per far defluire i canali direttamente in mare, ma senza risultati. 

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L’assurdo-bis è che l’AdSP (e gli stessi terminalisti della Darsena Toscana) hanno investito risorse per allargare e approfondire la strettoia d’ingresso sotto il Magnale, operazione che forse entro l’anno prossimo avrà creato un ingresso largo 120 metri (contro gli attuali 70) con fondali di 15/16 metri al centro e di 12,50 ai lati: mentre però i fondali medi della Darsena continueranno ad essere a 12,50 metri, e costantemente a rischio d’insabbiamento dallo sbocco dei Navicelli.

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Difficile a questo punto ipotizzare che cosa succederà a livello sia nazionale che locale (casi di Ancona e Livorno, ma non solo) se non sarà affrontato in sede di parlamento il tema dragaggi portuali.

Oggi una moderna draga è capace di ripulire una darsena in pochi giorni: ma il materiale raccolto risulta per legge qualcosa di più pericoloso delle scorie nucleari, con tempi e costi di smaltimento assurdi. E i porti soffrono.

(A.F.)

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Pubblicato il
7 Febbraio 2024

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