BARCELLONA – L’italiana Luna Rossa è in testa al primo Robin delle regate della Luis Vuitton Cup per selezionare la barca che si batterà con il defender New Zealand alla conquista dell’America’s Cup 2024.
Lo scafo italiano ha battuto per il momento tutti gli altri con cui si è confrontato, meno New Zealand che in tre incontri le ha rifilato tre sconfitte: non valide per la classifica, ma dimostrative delle potenzialità sia della barca che dell’equipaggio neozelandese.
Rimangono gli altri Robin per la Vuitton Cup e la strada è ancora lunga. Sono comunque emerse alcune caratteristiche dell’imbarcazione che porta i colori italiani: la prima è che se la cava meglio con venti moderati o forti che non con venti leggeri; la seconda è che l’0equipaggioi si conferma tra i migliori in assoluto ovvero quello che sbaglia meno, terzo, che lo sport della vela nell’America’s Cup è ormai stravolto, con le scelte tattiche e le manovre affidate ai computer più che agli equipaggi. Le barche che si stanno sfidando a Barcellona sono lontane dalle normali imbarcazioni a vela, sia da regata che da crociera, quanto un missile è lontano da un archibugio.
L’ammissione dei folio, avvenuta già dalla scorsa edizione, ha rivoluzionato sia il disegno o degli scafi, sia i sistemi di condotta; tanto che parte dell’equipaggio di questi missili che volano sopra l’acqua – a velocità ormai intorno ai 100 km/h – è delegata a starsene in fondo alla sta a mulinare con le braccia i generatori di corrente elettrica necessari a far funzionare i computer e i sistemi computerizzati di bordo. La possibilità di avere dati immediati sul meteo locale, fino alla direzione delle più immediata raffiche, è anch’essa una variante importante. In sostanza, condurre un AC75 richiede capacità di interfacciassi ai numerosi computer di bordo come su una navicella spaziale.
Nel Robin appena concluso Luna Rossa si è ipoista su American Magic, su Ineos UK, su Alinghi e sui francesi di Orient Express.