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Toto-Authority: Livorno punta su Matteo Paroli

In campo i sindacati Cgil Cisl Uil con una lettera a Rixi e Giani

Matteo Paroli

LIVORNO. Il toto-presidenza per l’Adsp labronica sembra complicarsi. O meglio: esce dal vago ed emergono le differenze di opinioni. L’ipotesi Rixi di spostare il segretario generale Matteo Paroli a Genova, come commissario destinato alla presidenza, sta trovando uno sbarramento di fuoco peggio che in Ucraina. Sparano ad alzo zero anche i portuali della Compagnia. Corre voce addirittura di un documento-petizione a Rixi e a Giani per tenerci Paroli a Livorno, come commissario oppure – se rientra nei complicati giochi temporali del Mit – già come presidente, comunque tipo operazione Civitavecchia con Musolino.

Insomma, Paroli è nostro e guai a chi ce lo tocca. Lui, da buon volpone, si tiene fuori dai giochi politici, apprezza – dicono i suoi amici – la proposta per Genova, Caput Portibus: ma qui con i quattro mori  è la sua casa, Hic manebimus Optime come dissero i centurioni romani per difendere Roma dall’assalto dei Celti. Insomma, rimarrebbe a Livorno volentieri, ovviamente con la promozione relativa. E sembra appurato che starebbe bene sia a destra che a sinistra.

Ecco quanto hanno scritto ieri in sindacati livornesi in proposito, prendendola alla larga ma nemmeno tanto. Nella lettera indirizzata al viceministro Edoardo Rixi e al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ricordano che proprio Rixi, incontrando a Livorno la comunità portuale, ha ribadito che i futuri presidenti delle Autorità di sistema portuale «dovranno possedere elevate capacità manageriali con una chiara visione strategica per lo sviluppo del porto di appartenenza e dell’intero sistema portuale nazionale». Aggiungendo poi: «il governo considera tutti i porti italiani come facenti parte di un unico asset nazionale valorizzando la complementarietà degli scali, in alternativa a campanilistiche pretese» (anche perché, come i sindacati segnalano che ripete appunto Rixi, «il porto di Rotterdam movimenta traffici quanto la somma dei traffici di tutti i porti italiani»).

Giuseppe Gucciardo, Dino Keszei e Gianluca Vianello, in qualità di rappresentanti delle organizzazioni Cgil Cisl Uil di categoria, tornano a auspicare che «un manager preparato che gode di ampio consenso da parte di tutto il cluster portuale, possa restare a Livorno per dare continuità allo sviluppo del Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale». Per i sindacati è questo «il momento di osare»: è indispensabile «una scelta politica funzionale, il territorio ha urgenza di essere ascoltato e coinvolto in decisioni determinanti che riguardano il futuro di chi oggi lavora e dei nostri figli e figlie che lavoreranno nel porto del futuro».

Antonio Fulvi

Pubblicato il
14 Marzo 2025
di ANTONIO FULVI

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