Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti
ENERGIA

Horien, patto tech negli Usa per batterie ultra-innovative

Ottant’anni di storia (italiana) e un primato mondiale

STABIO (Svizzera). L’innovazione sul fronte delle batterie è una delle questioni strategiche della transizione “verde”: ecco che in questa chiave si capisce la rilevanza del Memorandum of Understanding (MoU) firmato da Horien Salt Battery Solutions, un gruppo di radici italiane che, fondato prima della guerra in Veneto, ha alle spalle ottant’anni di storia come Fiamm e Elettra1938 nei settori dell’energia e della componentistica auto. Non è solo amarcord del passato: adesso rivendica di essere «il più affermato produttore mondiale di batterie al cloruro di sodio (smc). Il memorandum  che vale come primo passo di collaborazione, l’ha siglato con Inlyte Energy, innovativa azienda statunitense che si occupa di batterie di nuova generazione.

Lo scopo di questa collaborazione strategica? «Facilitare la scalata industriale della tecnologia innovativa di batterie al ferro-sodio di Inlyte», dicono dalla sede di Horien, un polo produttivo che conta su quattro stabilimenti produttivi e cinque uffici commerciali e tecnici. Contando sul proprio «ultraventennale know-how e esperienza produttiva», Horien Salt Battery Solutions supporterà «l’ampliamento della prima fabbrica statunitense di Inlyte, semplificando la sua catena di approvvigionamento e facilitando l’introduzione della batteria al sodio-ferro sul mercato».

Horien ce l’ha fatta a dimostrare su scala globale, cioè sotto gli occhi del mondo, «la sicurezza, l’affidabilità e le prestazioni» della tecnologia delle batterie al cloruro di sodio: parola di Giovanni Zola, numero uno di Horien. «Ora, con Inlyte, – afferma – vediamo un’opportunità concreta per accelerarne l’adozione nel mercato dell’accumulo energetico. La combinazione della nostra esperienza produttiva con l’innovazione di Inlyte sulla tecnologia ferro-sodio ci permetterà di offrire soluzioni di stoccaggio energetico di lunga durata più accessibili, sicure e sostenibili».

Un passaggio fondamentale di quest’alleanza tecno-produttiva è lo sviluppo di Inlyte Factory 1, la prima fabbrica di Inlyte negli Stati Uniti: l’avvio è in calendario «entro il 2027». Il nuovo impianto – viene sottolineato – sarà modellato sulle operazioni consolidate di Horien, integrandolo al design di nuova generazione sviluppato da Inlyte nel suo impianto pilota nel Regno Unito. Questo approccio garantirà una scalabilità rapida e a basso rischio della produzione.

Sulla rilevanza di quest’intesa insiste anche Antonio Baclig, amministratore delegato di Inlyte Energy: «È un punto di svolta per il settore dell’accumulo energetico su larga scala. Collaborare con Horien ci permette di accedere a un know-how produttivo di altissimo livello e a relazioni industriali consolidate, elementi fondamentali per portare sul mercato una batteria che offre l’efficienza delle batterie agli ioni di litio con il basso costo necessario per sistemi di accumulo energetico a lunga durata».

Pubblicato il
1 Aprile 2025

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio