Biennale del mare: per quattro giorni Livorno si veste da capitale
Dal 14 al 17 maggio incontri, visite guidate, arte, storia: il lungomare invita
LIVORNO. Tiene banco da mercoledì 14 a sabato 17 maggio sul lungomare di Livorno (e non solo) – principalmente nella zona fra la Porta a Mare e l’Accademia Navale – la Biennale del Mare e dell’Acqua dal titolo “Blu Livorno”: la mette sulla rampa di lancio il Comune di Livorno insieme a una galassia di soggetti pubblici e privati. Al centro c’è la vocazione marittima della città e di chi vive il mare in tutte le sue declinazioni. Sul suto dedicato (www.biennalelivorno.it) trovate il dettaglio del cartellone: più avanti indichiamo gli eventi in agenda nel primo giorno, mercoledì 14.
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È in questo modo che «Livorno punta a diventare la “capitale del mare” guardando ad ambiente e sostenibilità, ma anche all’economia e all’innovazione tecnologia», così dicono da Palazzo Civico, il municipio di Livorno. Lo fanno per presentare una iniziativa che si muove «lungo due binari paralleli: quello scientifico da una parte e quello mainstream dall’altra, aperto alla divulgazione, all’informazione e alla valorizzazione in chiave turistica della Livorno del mare, dell’acqua e dell’accoglienza».

La Terrazza Mascagni sul lungomare di Livorno
La Biennale del Mare e dell’Acqua tiene a presentarsi come «un evento di respiro nazionale e internazionale»: non a caso sono stati coinvolti direttamente l’Europarlamento, la Commissione europea e la Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime dell’Unione Europea. A livello nazionale, è prevista la partecipazione di due ministeri (ambiente e sicurezza energetica, da un lato; protezione civile e politiche del mare, dall’altro), oltre a numerosi enti di ricerca e istituti scientifici.
Sotto i riflettori le questioni legate a ambiente e sostenibilità, ma troveranno spazio – viene ribadito – «anche l’economia del mare, l’innovazione tecnologica, la formazione e la divulgazione scientifica». Il taglio degli incontri varierà a seconda dei contesti scientifici, tecnici, formativi o informativi, con l’obiettivo di analizzare prospettive di sviluppo e soluzioni già operative per contrastare fenomeni di degrado che minacciano intere comunità costiere: individuare e implementare soluzioni comuni a problemi comuni.
“Blu Livorno” vuol «attivare un dialogo concreto tra le amministrazioni costiere e i loro interlocutori – viene spiegato – così da cercare di individuare «soluzioni condivise a problemi comuni». Attraverso l’analisi di buone pratiche, l’applicazione di conoscenze scientifiche e la condivisione di esperienze, si auspica «lo sviluppo di strategie sostenibili per la gestione delle coste entro una dimensione regolatoria, scientifica, istituzionale ed economica».
Verranno raccolte «esigenze e criticità espresse dai territori», saranno analizzate da parte del mondo scientifico ed economico, le ipotesi di soluzione saranno presentate con «una restituzione finale al grande pubblico»: i risultati del percorso saranno raccolti in una “repository digitale” sul sito ufficiale della Biennale, che ospiterà altresì gli atti dei convegni e delle tavole rotonde.

Il sindaco livornese Luca Sakvetti alla presentazione della Biennale del Mare
“La sottile linea blu”: questo il sottotitolo di questa prima edizione: è il richiamo – mettono in evidenza gli organizzatori – a «quel fragile confine, fisico e simbolico, dove la terra incontra il mare, e lungo il quale si manifestano le contraddizioni della società contemporanea, in forme da ripensare secondo un rapporto più sostenibile tra l’uomo, il mare e l’acqua».
Il sindaco livornese Luca Salvetti rivendica la “concretezza” di questa impostazione: «Vogliamo costruire e rafforzare canali di comunicazione istituzionali che, a partire dalla Regione Toscana e da Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), si estendano al confronto con le altre Regioni italiane e mediterranee, fino a coinvolgere direttamente il governo italiano e le istituzioni europee». Poi rincara: «Vogliamo che, grazie alla Biennale, Livorno diventi un punto di riferimento per la scienza marina, ma anche un centro culturale del Mediterraneo: un ponte tra le comunità che si affacciano sul mare, unite dall’obiettivo comune di preservare la salute del nostro ecosistema e di garantire una vita sostenibile lungo le coste».
La Biennale prenderà di petto anche il tema della sostenibilità sociale: in particolare, attenzione all’accessibilità delle spiagge, così come all’inclusione e all’accoglienza. Gli ultimi due – questa la sottolineatura degli organizzatori presentando il cartellone – sono elementi centrali della storia e dell’identità di Livorno. Riassumibili nel motto cittadino “Diversis Gentibus Una”: l’ha spiegato lo stesso sindaco Salvetti nella recente pubblicazione “Qui nessuno è straniero. Storie di migranti e accoglienza”.
Infine, il tema della sicurezza: il mare, «luogo di vita e di incontro», è anche «custode della memoria di chi ha perso la vita nelle sue acque, ferite aperte da ricordare non solo per ottenere verità e giustizia, ma per evitare che tragedie simili possano ripetersi». Ogni riferimento alla “strage del Moby Prince” non è per niente casuale.