Olt Offshore: debutta a Livorno la nuova frontiera del Gnl via mare
Il rigassificatore a 22 km dalla costa: ok il collaudo per lo “small scale”
LIVORNO. È stato «completato con successo il collaudo operativo del nuovo servizio di “small scale” di Gnl nell’impianto di rigassificazione situato a bordo del terminale galleggiante posizionato 22 chilometri al largo del porto di Livorno. Ne dà notizia la società che ha in mano la proprietà e la gestione commerciale del terminale: Olt Offshore Lng Toscana controllata da Snam e Igneo Infrastructure Partners (del fondo australiano First Sentier Investors, ora in mano a Mitsubishi Ufj Financial Group).
Il test ha previsto il trasferimento di gas naturale liquefatto (Gnl) sia da una piccola nave metaniera – la “Avenir Aspiration” operata da Axpo – al terminale di rigassificazione sia, viceversa, dall’impianto alla nave metaniera.
Si tratta di una svolta di rilievo, e non solo sotto il profilo della storia dell’azienda e dell’impianto. Olt annuncia che il rigassificatore livornese sarà il «primo in Italia» a fornire questo «nuovo servizio». Cioè, come viene spiegato, piccole navi metaniere, le cosiddette “bettoline”, potranno caricare Gnl presso il terminale di Olt e potranno poi «rifornire, direttamente in mare, unità navali alimentate a gas naturale liquefatto, oppure, scaricare il combustibile nei depositi costieri dei principali porti del Mediterraneo». Non solo: sarà possibile «ricevere Gnl da piccole metaniere per essere poi rigassificato e immesso in rete».
In questo modo l’impianto situato al largo delle coste livornesi fa da battistrada in un nuovo utilizzo del gas naturale liquefatto nei trasporti marittimi: un passaggio che faciliterà l’approvvigionamento da parte delle flotte e dunque una riduzione dell’impatto ambientale del trasporto marittimo.
Con l’avvio dello “small scale” di Gnl, Olt tiene a sottolineare che «si conferma snodo strategico per lo sviluppo del bunkeraggio marittimo e della filiera del Gnl». E questo a maggior ragione, a seguito della designazione del Mar Mediterraneo come area “Seca”, cioè uno spazio dove le emissioni di zolfo devono essere al di sotto del (basso) standard previsto. Una normativa che è entrata in vigore il 1° maggio scorso e che impone alle navi di «utilizzare in tutto il Mare Nostrum carburante per uso marittimo a ridotto contenuto di zolfo», come spiega l’azienda.
L’utilizzo del Gnl come combustibile – questa la sottolineatura di Olt – permette di «ridurre in modo significativo le emissioni di anidride carbonica, ossidi di zolfo, ossidi di azoto e particolato rispetto ad altri combustibili fossilie può essere utilizzato sia nel settore del trasporto marittimo che in quello del trasporto pesante su gomma».
Olt Offshore mette in evidenza che, da un lato, con l’offerta del nuovo servizio e, dall’altro, in virtù della posizione strategica rispetto ai principali corridoi logistici e portuali italiani, l’impianto livornese «rafforza il suo posizionamento come polo per una logistica energetica di nuova generazione nel cuore del Mediterraneo».
Giovanni Giorgi, amministratore delegato di Olt Offshore Lng Toscana, prende la parola per ringraziare anzitutto gli operatori del rigassificatore e tutte le società che hanno contribuito alla realizzazione di tale nuova parte di impianto. «Con la conclusione del collaudo dello “small scale” di Gnl – afferma – il nostro terminale è pronto ad offrire un servizio che risponde concretamente alle esigenze di decarbonizzazione del trasporto marittimo e terrestre». A giudizio di Giorgi, questo progetto è la dimostrazione di come «le infrastrutture esistenti possano evolversi per accompagnare la transizione energetica, favorendo l’impiego di combustibili alternativi come il Gnl e, in prospettiva, anche del Bio-Gnl, sia nel settore dei trasporti che per gli usi industriali e civili in aree non connesse alla rete nazionale del gas».
Daniele Corti, che in Axpo Group è alla guida del settore “small scale” del Gnl, segnala l’importanza del risultato e, nell’ambito dell’evoluzione delle attività legate al Gnl nel nostro Paese, si dice «particolarmente orgoglioso» di aver partecipato in maniera attiva alle attività di testing di Olt: «Rimaniamo fiduciosi sul ruolo cruciale che lo “small scale” potrà apportare all’approvvigionamento e alla sicurezza energetica del Paese. È un impegno, il nostro, pionieristico, in un settore le cui potenzialità nel Mediterraneo sono destinate a crescere costantemente e già nei prossimi mesi”.
Secondo quanto riferisce l’azienda, gli utenti potranno approvvigionarsi di Gnl presso l’impianto galleggiante attraverso queste tre modalità:
consegna di una nave metaniera: il Gnl scaricato da una nave metaniera viene riconsegnato, nello stesso mese e al medesimo utente, su una metaniera di piccola taglia;
acquisto di Gnl: in alternativa l’utente può acquistare Gnl da altri utenti che consegnano carichi di grandi dimensioni nello stesso periodo;
accesso al servizio di” Virtual Liquefaction”: la nave metaniera di piccola taglia può rifornirsi di un quantitativo di Gnl equivalente a quello immesso al “Psv” dall’utente stesso (in questo caso vi è la possibilità di utilizzare anche Bio-Gnl certificato).
L’azienda informa che per maggiori informazioni è possibile consultare la sezione commerciale del sito www.oltoffshore.it