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INDUSTRIA

Cimolai Technology costruisce due maxi-gru da 800 tonnellate

Sono alte 110 metri, nel porto di Chioggia il campo base

CHIOGGIA (Venezia). Due gru Goliath su rotaia da 800 tonnellate ciascuna: è il progetto di grande portata che nel porto di Chioggia vede al lavoro Cimolai Technology, leader internazionale nella progettazione e realizzazione di sistemi di movimentazione e sollevamento su misura per settori come la cantieristica navale, le infrastrutture e l’industria pesante. Dall’azienda – che ha alle spalle decenni di esperienza nella fornitura di soluzioni innovative e personalizzate per le più differenti specifiche tecniche – sono state presentate alle istituzioni le attività così da «garantire adeguata informazione circa le operazioni in corso e il cronoprogramma dei lavori», come spiegano fonti del gruppo.

Le due gru, che sono destinate a operazioni di grandi sollevamenti in campo navale, rappresentano – viene sottolineato in una nota congiunta del gruppo imprenditoriale insieme all’Authority veneziana – «un’impresa senza precedenti in termini di ingegneria e logistica». Basti pensare che ogni gru «raggiunge un’altezza di 110 metri e uno scartamento di ben 118 metri»: sono progettate per lavorare «sia in modalità autonoma che in tandem con sollevamenti fino a 1600 tonnellate» e sono in grado di garantire «massima flessibilità operativa nei cantieri navali».

Come sottolineato da Roberto Cimolai, amministratore delegato del Gruppo Cimolai Technology, una delle principali sfide del progetto riguarda la modalità di consegna: «Per la prima volta le due gru saranno trasportate tramite una chiatta e fornite completamente montate, testate e pronte all’uso, così da garantire la piena continuità operativa del bacino del cantiere del cliente».

Il porto di Chioggia è il palcoscenico in cui si realizza un’impresa logistica e industriale che non ha eguali: le gru – viene messo in rilievo – verranno interamente assemblate presso il cantiere Cimolai Technology di Chioggia, situato nell’area portuale Porto Val da Rio. È da aggiungere che «da qui le strutture viaggeranno a destinazione finale su una “barge” speciale attraverso il Mare Adriatico, fino al sito del cliente a Monfalcone». È  un’operazione complessa, «altamente ingegnerizzata», che «conferma la capacità di Cimolai Technology di gestire forniture complete su scala internazionale».

Il progetto prevede un tempo di realizzazione complessivo di 24 mesi, con consegna prevista entro l’estate del 2026.

La riuscita dell’iniziativa – viene fatto rilevare – è resa possibile grazie alla «sinergia tra le società del gruppo Cimolai Technology: c’è Accs (Armando Cimolai Centro Servizi) che si occupa di realizzazione dei componenti strutturali, c’è Cimolai Technology che è al lavoro su progettazione, costruzione e collaudo degli impianti, c’è l’area logistica e produttiva di Porto Val da Rio a Chioggia che fa da polo strategico per pre-assemblaggio, test e spedizione.

Nella nota dell’istituzione portuale in tandem con le realtà del gruppo imprenditoriale si sottolinea che il sito rappresenta «un modello di collaborazione tra industria e territorio». Il cantiere – si avverte – occupa un’area di oltre 45mila metri quadri nella sezione portuale di Val Da Rio destinata, conformemente al piano regolatore portuale, a «ospitare attività economiche connesse al porto»: lì opera in stretto coordinamento con le istituzioni locali e con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, e questa è la riprova di come «la cooperazione tra pubblico e privato sia un elemento chiave per il successo di progetti strategici a livello nazionale e internazionale».

Il presidente dell’Authority del mar Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, mette l’accento sul fatto che il porto di Chioggia è «parte essenziale del sistema portuale del Veneto»: si conferma «il ruolo di primo piano degli scali lagunari nel segmento ad altissimo valore aggiunto come sono i carichi industriali speciali in virtù di ampi spazi retroportuali, professionalità consolidate e specializzazione». Per Di Blasio bisogna proseguire nelle «attività di attrazione di investimenti portuali-industriali per mettere in valore il patrimonio rappresentato dallo scalo clodiense utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione». In tal senso – viene detto – l’istituzione della Zona Logistica Speciale e l’attivazione di procedure autorizzative più snelle e veloci «è stata, anche in questo caso, elemento centrale per l’attivazione del cantiere».

Pubblicato il
24 Giugno 2025

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