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DOSSIER ALLIANZ TRADE

Boom degli aerei, previsto un 2025 in rallentamento (ma a Pisa e Firenze no)

Dopo una annata da record, pesano le incognite su costi e geopolitica

PARIGI. Il traffico passeggeri aereo su scala globale è cresciuto del 10,6% nel corso del 2024 rispetto a dodici mesi prima: l’ha trainato la «forte domanda in Asia-Pacifico ed Europa», queste due aree hanno rappresentato quasi tre quarti dell’aumento complessivo. E se è vero che le compagnie hanno incrementato il numero dei posti disponibili (più 8,8%), la domanda di viaggio è andata ben oltre: ha raggiunto il record dell’83,5% del tasso di occupazione dei posti in aereo. È l’identikit dell’andamento del traffico aereo secondo l’ultima analisi di Allianz Trade, il leader mondiale dell’assicurazione crediti. Ma c’è un “ma”: quest’anno siamo entrati «in una fase di rallentamento» con la domanda di viaggio da parte dei passeggeri che «nel 2025 sta frenando» mentre invece «l’inflazione persistente, le incertezze economiche, il calo della fiducia dei consumatori e le tensioni commerciali internazionali stanno rallentando la crescita, in particolare per i viaggi a lungo raggio».

Detto per inciso, al di fuori del dossier Allianz, vale la pena di notare che proprio questo rallentamento della crescita fa emergere in modo ancor più spiccato il balzo da primato degli scali aeroportuali toscani: Pisa ha avuto nel luglio scorso il mese che in tutta la sua storia ha visto il maggior afflusso di passeggeri e in agosto l’ha superato con un nuovo record. Qualcosa del genere vale anche per lo scalo aeroportuale fiorentino: il mese scorso ha registrato il miglior agosto di sempre.

Torniamo all’indagine di Allianz Trade per segnalare che a livello planetario il trasporto aereo cargo ha toccato un picco storico nel 2024: un’impennata dell’11,3% misurando il “Ctk”, cioè le tonnellate di carico trasportato per chilometro percorso. Soprattutto nell’area Asia-Pacifico (più 14,5%), poi il Medio Oriente (più 13%) e l’America Latina (più 12,8%). Beninteso, per il 2025 anche in questo comparto si prevede un ritmo di crescita più lento.

Per Allianz Trade c’è un poker di elementi-chiave in questa erosione dei margini delle compagnie aeree:

  • aumento del costo del lavoro: piloti, controllori di volo e personale di terra hanno maggiore potere negoziale e gli scioperi;
  • prezzo elevato del carburante: il jet fuel resta sopra i livelli pre-pandemici e rappresenta circa il 30% dei costi operativi, e i carburanti più “verdi”, verso i quali si orienta l’attenzione delle norme, costano fino al triplo di quelli tradizionali;
  • crescono le tariffe aeroportuali: è un fenomeno che riguarda principalmente l’Europa;
  • incremento dei costi di manutenzione: aumenta l’età media della flotta, nel 2024 è stato consegnato l’8,1% di aeromobili in meno rispetto al 2024 (per il 2025 si pensa di raggiungere il massimo storico di consegne dal 2019 ma siamo comunque «al 26% in meno rispetto alle stime iniziali»).

Anche nell’indagine di Allianz Trade l’Italia si conferma «tra i protagonisti dei cieli europei, piazzandosi al quarto posto per livelli di connettività aerea, subito dietro Regno Unito, Germania e Spagna». Rispetto all’anno precedente, la connettività italiana è cresciuta di 9 punti percentuali e supera i livello pre-Covid. Maddalena Martini, senior economist di Allianz, segnala che «il settore genera circa 70 miliardi di euro per il Paese, equivalenti al 3,8% del Pil nazionale e crea occupazione per circa 640mila posti di lavoro. Includendo anche il settore turistico, il trasporto aereo ha un impatto indiretto ancora maggiore, poiché si stima che dia occupazione a 3 milioni di persone, circa il 5% della popolazione italiana».

«Oggi il sistema aeroportuale nazionale – viene sottolineato – conta 41 scali con voli commerciali, 510 nuove rotte internazionali inaugurate negli ultimi cinque anni e collegamenti diretti con 82 Paesi. Ogni giorno dall’Italia decollano in media 1.150 voli internazionali, a conferma di un ruolo chiave per il commercio, il turismo e gli investimenti». Le città più trafficate per numero di passeggeri? Roma, Milano, Bergamo, Napoli e Catania, con una media complessiva di 11,5 milioni di passeggeri al mese. A guidare la classifica restano Fiumicino e Malpensa, che da sole rappresentano il 32% dei voli mensili italiani.

Tuttavia, benché il l’insieme sia complessivamente positivo, la crescita non è uniforme. Ad esempio, Fiumicino mostra «segnali di stallo: nell’agosto scorso lo scalo aeroportuale romano ha registrato 32.300 voli, un dato pressoché identico a quello dello stesso mese del 2024». Secondo il report dipende dai ritardi nei progetti di ampliamento: «Hanno frenato la possibilità di gestire picchi di domanda, limitando di fatto l’espansione dello scalo». Ma dipende anche da come muta il comportamento dei passeggeri: sempre più spesso si scelgono «periodi di bassa stagione e destinazioni alternative per contenere i costi e sfuggire sia alle ondate di calore estive sia alle folle dei grandi poli turistici». È una novità che «ridisegna la stagionalità del traffico aereo» e mette il settore di fronte a nuove incognite.

Pubblicato il
10 Settembre 2025

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