«L’Ispettorato del Lavoro funziona se si valorizza il personale»
Fp Cgil, Uilpa e Usb annunciano per martedì 25 un presidio a Livorno
LIVORNO. L’Ispettorato del lavoro deve essere «messo in grado di funzionare appieno: servono innanzitutto investimenti per gratificare il personale per il lavoro che svolge e per la responsabilità che ha». A dirlo sono i sindacati Fp-Cgil, Uilpa e Usb mentre annunciano che per la mattina di martedì 25 novembre dalle 9 alle 11 è previsto «un presidio di lavoratrici e lavoratori davanti alla sede dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) di Livorno, in via Fiume 30». L’iniziativa – viene spiegato – rientra all’interno della mobilitazione indetta a livello nazionale.
«Occorre rendere l’Ispettorato nazionale del lavoro più attrattivo rinnovando contratti che garantiscano la crescita degli stipendi e del loro potere d’acquisto», viene sottolineato dai promotori dell’iniziativa di lotta: viene richiesta l’introduzione di «misure adeguate incentivanti così da arginare la mobilità verso altri enti del personale soprattutto nuovo assunto».
È per questo motivo – viene sottolineato presentando le ragioni del presidio – che «l’incremento del personale è diventato urgenza impellente» mentre l’ultimo concorso da ispettore tecnico «si sta rivelando un sostanziale fallimento in grado di coprire forse la metà dei posti messi a bando» (senza contare che problemi simili, «se non più gravi», riguardano anche il personale amministrativo). Di più: è indispensabile ammodernare «la struttura informatica che, a distanza di anni, appare ancora eccessivamente fragile e ancora troppo incompleta e soprattutto non adeguata ai tempi e incapace di mettere a disposizione gli strumenti necessari a partire dalle banche dati», mettono in risalto le tre sigle sindacali che hanno messo in cantiere questa mobilitazione.
Fp Cgil, Uilpa e Usb invitano a «superare la logica svilente dei numeri nelle attività di vigilanza» e, semmai, tornare ad un approccio «più incentrato sulla qualità». C’è bisogno – si afferma – di «coinvolgere tutto il personale nelle attività, in una progettualità e in una visione organizzativa che oggi appare, invece, troppo appannata e confusa: un Ispettorato nazionale del Lavoro e una vigilanza sul lavoro che funzioni a pieno regime è alla base di un sistema produttivo sano e sicuro».











