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GAS OFFSHORE

L’Olt cambia: Snam compra la quota di Igneo e ora ha in mano il 97,3%

Il rigassificatore al largo di Livorno. La mappa degli impianti che ha la società pubblica

Il rigassificatore Olt Offshore a 22 chilometri dalla costa livornese

La Snam acquisirà la quasi totalità delle quote di Olt Offshore Lng Toscana, la società che ha in mano il rigassificatore collocato al largo di Livorno, a 22 chilometri dalla costa. Dal quartier generale di San Donato Milanese ha annunciato che è stato sottoscritto l’accordo per rilevare la quota del 48,2% di Igneo Infrastructure Partners, controllata dal fondo australiano First Sentier Investors (chr a sua volta fa parte della galassia finanziaria dell’operatore asiatico Mitsubishi Ufj Financial Group). Una volta che sarà definitivamente completata l’operazione, la partecipazione di Snam salirà così complessivamente al 97,3%, e questo porterà al consolidamento di Olt nei bilanci di Snam.

Snam è rimasta fino a una dozzina di anni fa sotto l’ombrello dell’Eni, poi è stata scorporata. Ma non ha cambiato il proprio identikit di grande impresa che opera con efficienza privatistica ma restando di proprietà pubblica: al presente l’azionista di riferimento è il gigante della finanza pubblica Cassa Depositi Prestiti (risparmio postale), che sempre più spesso il governo utilizza come braccio operativo dalle grandi spalle finanziarie. Della compagine societaria fanno comunque parte soggetti come Blackrock e Lazard, entrambi al 5%, e un imprenditore come Romano Minozzi (Iris Ceramica), più del 7%.

Secondo quanto è stato reso noto, «il corrispettivo complessivo dell’acquisizione, comprensivo della quota di Igneo e della parte residua del finanziamento soci erogato da Igneo a Olt, ammonta a circa 126 milioni di euro». È da aggiungere che la conclusione dell’operazione viene annunciata «entro la prima metà del 2026 subordinatamente alle consuete condizioni regolatorie, tra cui l’ottenimento delle autorizzazioni previste dalla normativa italiana in materia di antitrust e golden power».

Il terminale di rigassificazione Olt ha una capacità di rigassificazione annua complessiva che è stata elevata a  5 miliardi di metri cubi lo scorso anno, mentre inizialmente era si 3,75 miliardi: in tutto vale  quasi l’8% della domanda complessiva di gas in Italia.

L’impianto al largo di Livorno non è certo l’unico sotto le insegne di Snam: la società ha in pugno «partecipazioni di controllo o co-controllo in tutti i terminali regolati di rigassificazione Gnl operativi in Italia», come viene specificato dalla sede di San Donato Milanese. Eccoli elencati gli altri:

  • il terminale onshore (a terra) di Panigaglia (quota 100%), operativo dal 1971 vicino La Spezia;
  • il terminale Adriatic Lng (quota 30%), operativo dal 2009 al largo di Rovigo;
  • il terminale galleggiante “Fsru Italis” (quota 100%), operativa da luglio 2023 a Piombino;
  • il terminale galleggiante “Fsru Bw Singapore” (quota 100%), operativa dallo scorso maggio al largo di Ravenna.

A tutto questo si aggiunga che è di ottobre l’indiscrezione pubblicata dalla “Nuova Sardegna”: l’impianto di stoccaggio del Gnl a terra nella zona di Oristano, realizzato di recente da una cordata della quale in passato ha fatto parte anche l’impresa livornese Gas & Heat, sembra esser stato messo al centro delle attenzioni di Snam in vista di una acquisizione.

Di fatto la mano pubblica ha scelto di costruire un sistema a controllo statale più o meno diretto per garantire al sistema Italia la sicurezza dell’approvvigionamento di risorse energetiche ed evitare di ritrovarsi, com’era accaduto agli inizi della crisi con la Russia per l’invasione dell’Ucraina, con un Paese dipendente da infrastrutture controllate da altri.

Snam spiega che «l’operazione sarà finanziata facendo leva sulla flessibilità finanziaria del gruppo Snam, con impatto neutrale sui relativi indicatori di credito. L’incremento medio dell’utile netto di Snam derivante dalla quota acquisita è atteso pari a circa 8 milioni di euro all’anno nel periodo 2026-2029».

Vale la pena di mettere l’accento su un ulteriore tassello: il rigassificatore collocato al largo di Livorno è stato autorizzato a operare anche come “small scale”, cioè a funzionare come impianto di rifornimento di una serie di piccole navi che si occupano di trasferire il Gnl a varie navi presenti nell’Alto Tirreno. Una novità chee ne ha ffatto una apripista in questo campo.

Gli impianti a bordo del rigassificatore Olt

Queste le parole dell’amministratore delegato di Snam, Agostino Scornajenchi: «Il gas naturale liquefatto (Gnl) gioca un ruolo fondamentale nella diversificazione delle forniture energetiche dell’Italia. A fine novembre 2025, le importazioni di Gnl hanno raggiunto 18,7 miliardi di metri cubi, coprendo circa un terzo della domanda complessiva di gas nazionale, con 205 navi provenienti da oltre dieci Paesi che hanno raggiunto i cinque terminali di rigassificazione presenti sul territorio italiano».

Descrivendo il senso dell’operazione sull’offshore al largo di Livorno, il numero uno di Snam ha sottolineato che «è cruciale per rafforzare la leadership di Snam nel settore del Gnl, che oggi riveste una posizione strategica nel garantire la sicurezza energetica dell’Italia». Aggiungendo poi: «In un contesto globale volatile e incerto, ciò consente a Snam di diversificare in modo significativo le rotte e le fonti di approvvigionamento di gas naturale, assicurando flessibilità e continuità di fornitura ai mercati nazionali e internazionali, facendo leva sulla posizione geografica strategica dell’Italia al crocevia dei principali flussi gas verso l’Europa».

Da parte di Gregor Kurth, partner di Igneo, questa la dichiarazione ufficiale: «Fin dal nostro investimento iniziale nel 2019, abbiamo lavorato a stretto contatto con il management di Olt per rafforzare le attività operative, ampliare i servizi offerti e favorire la crescita dell’azienda. Questo ha portato Olt ad assumere il ruolo cruciale che oggi riveste nel percorso di sicurezza e integrazione energetica dell’Italia, generando al contempo un valore significativo a lungo termine». Kurth ha ringraziato Snam per «la partnership affidabile e condivisa degli ultimi 7 anni» e annuncia che «siamo lieti di offrire questo grande risultato ai nostri investitori e di trasferire il nostro interesse a un soggetto che ha sempre condiviso il nostro impegno per il successo a lungo termine di Olt, una realtà che siamo certi continuerà a crescere».

 

Pubblicato il
15 Dicembre 2025

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