Tanti progetti di bio-economia

Nella foto: Sebastiano Molino responsabile fondi acceleratori di CDP.
NAPOLI – Si è conclusa venerdì, con il Demo Day – ovvero la giornata di presentazione delle startup selezionate a investitori e aziende – la terza edizione di Terra Next, il programma di accelerazione dedicato a startup e PMI innovative nel settore della bioeconomia e parte della Rete Nazionale Acceleratori CDP Venture Capital: un network presente su tutto il territorio italiano con l’obiettivo di sostenere la crescita di startup specializzate nei mercati a maggiore potenziale. Frutto dell’iniziativa di CDP Venture Capital, Terra Next vede la partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center in qualità di co-ideatore e promotore e il supporto di Cariplo Factory, che gestisce operativamente il programma.
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Nel corso del Demo Day, inoltre, è stato presentato il documento “La Bioeconomia come motore di crescita sostenibile. Opportunità e strategie” all’interno di una tavola rotonda tra investitori specializzati e associazioni dell’ecosistema dell’innovazione, sul tema degli investimenti nella bioeconomia. Durante il confronto, è emersa l’importanza strategica della bioeconomia per affrontare le sfide globali legate alla sostenibilità e alla competitività economica. Questo settore, infatti, ha conosciuto negli ultimi anni una forte espansione, avendo generato in Europa un valore di mercato di oltre 2.350 miliardi di euro e coinvolto 16 milioni di occupati e per questo rappresenta una leva fondamentale per il Green Deal Europeo. Anche in Italia, la bioeconomia ha dimostrato una crescita significativa, contribuendo in modo rilevante all’economia nazionale e consolidando il proprio ruolo strategico in linea con le ambizioni europee. Nel 2023, il comparto ha registrato infatti un incremento del 2,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore complessivo di 437,5 miliardi di euro e impiegando circa 2 milioni di persone. Anche il panorama delle startup legate alla bioeconomia è particolarmente dinamico nel nostro Paese, con 808 imprese innovative attive, pari al 6,6% del totale delle startup italiane.
Tuttavia, secondo il rapporto “Il futuro della competitività europea”, presentato da Mario Draghi e Ursula von der Leyen il 9 settembre 2024 alla Commissione Europea, il divario di innovazione tra l’UE e i principali competitor globali (USA e Cina) è evidente: nonostante un investimento di 387 miliardi di euro in ricerca e sviluppo (R&S) nel 2023, l’Europa resta indietro rispetto ai 928 miliardi degli Stati Uniti e ai 419 miliardi della Cina. Il nostro continente soffre anche di un netto svantaggio negli investimenti di Venture Capital, raccogliendo solo il 17% dei fondi globali rispetto al 59% degli Stati Uniti e al 21% della Cina.
Con l’obiettivo di diventare il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050, la Commissione Europea mobiliterà almeno 1.000 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, destinando il 30% del bilancio UE 2021-2028 e del programma NextGenerationEU agli investimenti sostenibili.
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Proprio in questo scenario si inserisce Terra Next, che, giunto alla terza edizione, è diventato il punto di riferimento per le startup che operano nel settore della bioeconomia, ricevendo più di 450 richieste di candidatura dall’Italia e dall’Europa. Nei primi tre anni di attività ha accompagnato nella crescita 22 startup che hanno ricevuto investimenti dal programma per 3,5 milioni di euro e raccolto 10,5 milioni di euro tra follow-on e investitori esterni.