La regione di Bruxelles cerca scambi con le imprese italiane
Filo diretto per l’import-export con una zona-clou nel cuore d’Europa

Guglielmo Pisana, rappresentante della Regione di Bruxelles in Italia, Malta e San Marino presso l’Ambasciata del Belgio
MILANO. Nei primi mesi di quest’anno l’ufficio di rappresentanza della Regione di Bruxelles-Capitale ha ospitato 10 workshop tematici, 15 eventi, 70 incontri bilaterali, coordinato 110 pratiche export, accolto oltre 1.500 ospiti, organizzato 12 azioni promozionali e favorito 5 partnership strategiche già siglate tra imprese italiane e aziende brussellesi. Sulla rampa di lancio «anche una sesta intesa di peso nel settore dolciario, con la partecipazione di un big della grande distribuzione nazionale». È il bilancio dell’attività di Brussels House, che sottolinea di aver visto «aumentare gli scambi, crescere le relazioni e moltiplicare le opportunità»: tant’è che in questo primo semestre – viene fatto rilevare – sono state «30 le delegazioni di aziende brussellesi in arrivo a Milano per incontrare 40 imprese italiane e avviare iniziative condivise, a cui si sommano i meeting coordinati da hub.brussels nel corso di 15 tra fiere e saloni di settore».
La Brussels House di Milano – quartier generale italiano di hub.brussels e visit.brussels – tiene a presentarsi come «un acceleratore sempre più strategico dei rapporti economici tra l’Italia e Bruxelles» mentre, al contempo, Milano si dimostra «una piattaforma privilegiata per la cooperazione economica tra realtà produttive italiane e brussellesi, fungendo da ponte attivo tra due ecosistemi ad alto valore aggiunto», come si sottolinea da parte di questa realtà che, «affacciata sul Bosco Verticale», è progettata come «una vera e propria casa, con cucina e altri spazi modulari, che possono essere allestiti creando, secondo la necessità del momento, una grande sala meeting e presentazioni, oppure uno studio, una camera da letto e un soggiorno».
Brussels House rivendica di essere un progetto «unico nel suo genere» che «permette di esporre nel loro naturale contesto di riferimento arredi, oggetti, prodotti, materiali, opere d’arte e altre testimonianze tangibili del Made in Brussels, semplificando l’organizzazione degli incontri bilaterali tra operatori economici internazionali».
La presenza brussellese in Italia è «tutt’altro che simbolica», viene segnalato: i dati dicono che «l’Italia è oggi l’ottavo partner commerciale della Regione di Bruxelles-Capitale per import ed export». E proprio da Milano, hub.brussels – si afferma – lavora per contribuire a scalare questa classifica, puntando su comparti ad alta specializzazione, che costituiscono i principali asset strategici dell’economia brussellese: non è affatto casuale il riferimento alle scienze della vita (biotech, tecnologie medicali, salute digitale) così come al digital & tech (intelligenza artificiale, big data, fintech, cybersecurity) e al cleantech.
Guglielmo Pisana, rappresentante della Regione di Bruxelles in Italia, Malta e San Marino presso l’ambasciata del Belgio, è «creare connessioni concrete tra ecosistemi imprenditoriali, istituzionali e culturali». La Brussels House vuol identificarsi come qualcosa che «è molto più di una sede»: lo definiscono «uno spazio di “matchmaking” dove si generano opportunità». Beninteso, non parliamo solo di eventi: «Qui – dice Pisana – si firmano accordi, si aprono mercati, si gettano le basi per relazioni di lungo periodo. E Milano, in questo quadro, è il nostro punto di accesso privilegiato all’Italia produttiva, creativa e connessa».