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OLTRE I "BRICS"

La luce sincrotonica unisce Brasile, Cina e Spagna: progetto scientifico di sfida ai grandi monopoli

Luce sincrotonica. Un’espressione poco familiare ai più, ma che cela potenzialità enormi non soltanto dal punto di vista meramente scientifico, ma anche e soprattutto dal lato delle possibili applicazioni pratiche in vari settori: salute, energia, nuovi materiali, solo per citare qualche esempio.

La luce sincrotonica, o di sincrotone, è oggi la sorgente di raggi X più utilizzata in cristallografia di macromolecole, legata all’emissione di radiazione elettromagnetica. Attraverso la formazione di campi magnetici, l’elettrone subisce un cambiamento di velocità perpendicolarmente rispetto al campo magnetico, raggiungendo una velocità relativistica, ossia vicina a quella della luce. È questa accelerazione del moto che permette alla radiazione emessa di acquisire caratteristiche particolari, in termini di energia e intensità (per maggiori spiegazioni tecniche potete vedere: https://scienzapertutti.infn.it/schede-approfondimento/928-che-cose-la-radiazione-di-sincroton).

L’ingresso del centro di Grenoble dedicato al sincrotone (European Synchroton Radiation Facility)

In Europa il più grande sincrotone si trova a Grenoble, all’interno del Centro di Ricerca Europeo Esrf (European Synchroton Radiation Facility), in cui opera la macchina Extremely Brillant Source (Ebs), con 44 linee di luce. Gli esperimenti in corso riguardano applicazioni in chimica, biologia, fisica dei materiali, paleontologia, medicina, nanotecnologia, addirittura alimentazione (link di approfondimento: https://www.geopop.it/sincrotrone-cose-come-funziona-e-a-cosa-serve-questo-particolare-acceleratore-di-particelle/). Le potenzialità di applicazione, insomma, sono enormi e non ancora del tutto sfruttate.

Se, nel lontano 1949, Dick Crane fu il primo a usare macchine di sincrotone presso l’Università del Michigan, e subito dopo il Lawrence Berkeley Laboratory costruì (1950) il Bevatron, oggi le tre macchine più potenti di sincrotone sono, oltre alla già citata Ebs, l’Aps (Advanced Photon Source), vicino a Chicago, e la giapponese SPring-8.

Tuttavia, anche nel Sud globale, così come in quei paesi interessati a costruire alternative rispetto al dominio americano nel mondo, qualcosa si sta muovendo: il Brasile, attraverso il progetto Sirius, ubicato nello stato di S. Paulo, possiede il laboratorio di quarta generazione più avanzato al di fuori dell’emisfero nord. Sin dagli anni Novanta, l’Lnls (Laboratorio Nazionale di Luce di Sincrotone) rappresenta la punta scientifica del paese (dettagli in: https://lnls.cnpem.br/sirius/), sotto la tutela del ministero della scienza e tecnologia. Secondo una tradizione consolidata, in Brasile, di “scienza aperta”, il progetto Sirius ha già ampliato i propri orizzonti, che da meramente scientifici sono diventati divulgativi e di formazione dei professori, grazie all’iniziativa Espem (Scuola Sirius per i Professori delle scuole superiori).

Nei giorni scorsi, Brasile e Cina hanno iniziato un’importante collaborazione scientifica su questo progetto. A giugno di quest’anno è stato inaugurato un laboratorio chiamato China-Brazil Joint Laboratory for Synchrotron Science and Technology (CbjSync), che vede la collaborazione di scienziati dell’Lnls e dell’Institute of High Energy Physics dell’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino (link con maggiori informazioni qui: https://g1.globo.com/sp/campinas-regiao/noticia/2025/07/17/laboratorio-internacional-em-campinas-une-brasil-e-china-em-pesquisas-avancadas-com-luz-sincrotron-entenda.ghtml). Questo laboratorio di punta è il risultato di un accordo di cooperazione internazionale di ambito scientifico fra i due paesi, siglato nel 2023, durante una visita del presidente brasiliano Lula in Cina.

Ecco l’impianto brasiliano per lo studio del sincrotone: si chiama Sirius

Nonostante la sua recente costituzione, il laboratorio ha già portato avanti esperimenti in ambito di patrimonio culturale, simulazione di condizioni estreme di temperature e pressione, uso di tecnologie di ondulatori e sistemi criogenici, che servono per immagazzinare gas o liquidi a temperature estremamente basse (vedi link sulle possibili applicazioni: https://www.righettoserbatoi.com/serbatoi-criogenici-come-funzionano-e-loro-applicazioni/).

Come è stato sottolineato da fonti brasiliane, la Cina è un po’ più indietro rispetto al Brasile sul terreno delle macchine sincrotoniche: la prima di questo tipo dovrebbe essere pronta alla fine di quest’anno, anche grazie alla cooperazione scientifica con un altro paese un po’ fuori dai radar del trumpismo dilagante, la Spagna, con cui Pechino ha firmato, l’11 aprile scorso, un accordo simile a quello firmato col Brasile nel 2023, all’interno di un progetto strategico fra i due paesi che copre il periodo 2025-2028 (maggiori informazioni qui: https://www.globaltimes.cn/page/202504/1332396.shtml).

La macchina sincrotonica cinese – che si chiamerà High Energy Photon Source (Heps) – servirà, fra l’altro, a comprendere meglio le caratteristiche di certi metalli oggi preziosissimi come il titanio e la loro interazione con altri elementi, delle nanoparticelle, così come a identificare la struttura molecolare di diversi virus oggi ancora poco noti.

Dietro ai mega-dazi trumpiani, insomma, una parte del resto del mondo si sta organizzando, e lo sta facendo sfidando il dominio tecnologico e scientifico occidentale a guida americana. Provare a tracciare percorsi alternativi, magari anche più democratici e inclusivi, non sarà semplice, ma alcune iniziali premesse per applicare le nuove frontiere del sapere sfuggendo, almeno in parte, all’asfissiante pressione delle “Big Techs” o delle industrie farmaceutiche che monopolizzano le scelte rispetto alla salute mondiale sono in corso. Seguirne lo sviluppo per capire a cosa tali tentativi porteranno costituirà più di una semplice curiosità.

Luca Bussotti

(Luca Bussotti è africanista, docente universitario in Mozambico, Portogallo e Brasile, oltre a essere visiting professor in atenei italiani quali Milano e Macerata)

Pubblicato il
23 Luglio 2025
di LUCA BUSSOTTI

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