Conceria Pegaso, arriva il sì alla cassa integrazione per cessazione
L’azienda aveva chiuso all’improvviso, operaie senza stipendio da mesi

Sede presidenza della Regione Toscana, Palazzo Strozzi
FUCECCHIO (Firenze). Dal ministero del lavoro è arrivato il segnale di semaforo verde: ok alla cassa integrazione in deroga per cessazione attività, le oltre 40 tra lavoratrici e lavoratori della Conceria Pegaso spa di Fucecchio senza busta paga ormai da mesi possono tirare un piccolo sospiro di sollievo in mezzo a tanti guai.
Stiamo parlando di una realtà industriale storica del distretto conciario: la Pegaso è stata dichiarata fallita l’antivigilia di ferragosto. Dal quartier generale della Regione Toscana si ricorda che è stato subito attivato il tavolo dell’unità di crisi composto da Regione e Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego: al tavolo l’assessora Alessandra Nardini, Valerio Fabiani (consigliere del presidente Giani per le crisi aziendali), la sindaca di Fucecchio, le organizzazioni sindacali e il curatore giudiziale.
La tempestività con cui è stata messa in piedi la sinergia fra i vari soggetti – è stato sottolineato – ha permesso di arrivare «nel più breve tempo possibile» alla richiesta che il curatore ha inviato al ministero del lavoro relativamente al ricorso alla cassa integrazione straordinaria per tutte le lavoratrici e i lavoratori occupati nell’azienda fallita. La Regione Toscana informa che la richiesta «oggi è stata accolta con l’emanazione del decreto-
Queste le parole difficoltà di Alessandra Nardini, assessora regionale al lavoro, che a partire da agosto, ha seguito la vicenda. «Registriamo con grande soddisfazione che il ministero ha recepito le nostre richieste emanando il decreto autorizzativo: questo – afferma – permette l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria dal 13 agosto al 31 dicembre, salvo proroghe che ci auguriamo possano esserci. Questo rappresenta una boccata di ossigeno per le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglie che da mesi sono in grave difficoltà. Auspico ora che le procedure per la concreta erogazione siano altrettanto celeri da parte degli enti preposti».











