Il bene comune e gli interessi di parte
Con grande enfasi una serie di personaggi hanno invaso i giornali locali esprimendo entusiastiche considerazioni circa quanto approvato dal consiglio comunale sul PAT – piano di assetto del territorio – riguardo a scelte su questioni portuali ed aeroportuali.
[hidepost]Circa le questioni portuali il riferimento principale interessa le grandi navi passeggeri, circa quelle aeroportuali si va ad interferire con il master plan dell’aeroporto con la seconda pista.
Per fortuna a chiarimento per molti è intervenuta la Provincia evidenziando che il voto del consiglio comunale non ha nessuna efficacia, precisando che “il consiglio comunale non può imporre criteri suoi, ci sono le leggi che vanno rispettate”.
Sono convinto che le prese di posizione del consiglio comunale veneziano sul PAT siano il miglior viatico all’affossamento della realizzazione della città metropolitana perché dimostra con chiarezza quale è l’atteggiamento di supponenza di Venezia nei confronti delle altre popolazioni del Veneto, nel caso di specie riguardo alla realizzazione ed allo sviluppo di infrastrutture importanti per il territorio quali sono porto ed aeroporto. Possiamo pensare che i cittadini di Padova e/o Treviso accettino supinamente diktat dei “politici” veneziani che pretendono di affermare solo i loro miopi interessi?
Un concetto che mi permetto di evidenziare ancora una volta al sindaco di Venezia è quello che “il porto e l’aeroporto sono a Venezia ma non sono di Venezia”; questa affermazione vale per tutti i porti ed aeroporti in quanto queste infrastrutture sono importanti perché determinano le fortune economico-occupazionali di tutto l’hinterland sul quale esercitano la propria influenza e l’hinterland è tanto più profondo quanto più le infrastrutture territoriali sono efficienti e l’operatività è competitiva, da questa riflessione discendono una serie di conseguenze la più rilevante delle quali è quella che le scelte di ordine economico programmatico, sociale e territoriale non possono e non devono essere effettuate dai soggetti che fanno riferimento alla limitata realtà locale.
Pier Luigi Penzo
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