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La riforma? Aspettando Godot

ROMA – Facile la battuta, ammesso che ci sia tempo e voglia di scherzare. Ovvero: aspettando la riforma della 84/94, che è una specie di “aspettando Godot”. Oppure sembra la lunga e snervante attesa alla fortezza Bastiani del “Deserto dei tartari”.
[hidepost]Perché siamo a meno di tre giorni dal parto del governo con il decretone Sblocca Italia che dovrebbe salvare il paese dall’immobilismo, ed il testo definitivo ed ufficiale della riforma è blindato peggio di un tank. Invano se ne cercano i dettagli: un po’ tutta la stampa specializzata ha pubblicato indiscrezioni, dichiarazioni, interviste ma il tutto regolarmente smentito, se non irriso. E’ la riforma dei misteri.
Dei misteri o delle incertezze? Da quello che si può ipotizzare, il testo definitivo fino a due giorni fa non c’era perché i dettagli sono stati oggetto – e forse lo sono ancora – di feroci trattative tra i gruppi di potere. Il ministro Lupi avrebbe mollato sul numero delle Autorità portuali da tagliare – si accontenterebbe di lasciarcene una dozzina o anche qualcuna di più invece delle 5 o 6 ipotizzate all’inizio – ma è sulle metodologie di nomina dei presidenti (tagliate fuori o no le istituzioni locali soltanto o anche le Regioni?) che la politica si è impuntata. E non sono chiari nemmeno i dettagli tecnici più importanti, come funzioni e prerogative dei presidenti, dei segretari generali e degli stessi comitati portuali. Circolano poi indiscrezioni assolutamente negative sul giudizio della parte relativa ai dragaggi portuali: troppo blande le proposte, troppo lunghi i procedimenti, troppo timide le aperture.
Certo, può anche darsi che da qui a poche ore il testo definitivo venga finalmente licenziato e si scopra che alla fine di firma si tratterà. Le fumate nere venute da Genova e in generale dalla Liguria – ma non solo – sono state affidate alla vice di Renzi Debora Serracchiani, che ha fama di donna pragmatica oltre che esperta. Lupi non è stato a guardare. Significativo che dei vecchi “padri” della riforma della riforma, dal forzista Grillo allo stesso relatore Filippi, si parli poco o niente a livello nazionale. Che facciano già parte della preistoria nel campo?
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
27 Agosto 2014

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