Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

E allora? Speriamo di cavarcela!

LIVORNO – Un paio di lettori mi hanno bacchettato per telefono – la maledizione dei cellulari mi ha fatto rintracciare anche nell’eremo di pace dell’isola di Capraia – perché ho scritto nell’ultimo numero che c’è un eccesso di diagnosi ma nessuna terapia. Non è vero, hanno detto sia l’uno che l’altro: le terapie ci sono, solo che chi deve applicarle non lo fa.

Giusto, anzi giustissimo: ma mi sembrava che il mio modesto “fondino” sostenesse proprio questo: tantissimi convegni, tantissimi approfondimenti sui nostri problemi, tante indicazioni di cosa fare e come farlo, quasi nessuna iniziativa dei “decisori”.

[hidepost]

È un pò l’immagine – scherzosa ma nemmeno troppo – riportata qui sopra: un’Italia che giace addormentata sul suo bel mare, e un ometto che la guarda con un interrogativo. Che dire? Speriamo di cavarcela.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
12 Febbraio 2020

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio