Almanacco della logistica 2022
ROMA – La logistica italiana come stata nel 2021, e come vorremmo che fosse oggi e domani, dimenticando Covid, guerre e allarmi recessivi. Dall’almanacco “Confetra 2022”, che è in distribuzione in questi giorni anche sul web, arriva un’analisi più che approfondita, che si è avvalsa del supporto di una ventina tra associazioni, enti di ricerca, strutture, università e cluster a copertura dell’intero panorama tra cielo, terra e mare.
Com’era scontato, il quadro ha luci ed ombre. Nella sua introduzione il presidente di Confetra Guido Nicolini sottolinea che il sistema logistico nazionale, sia pur duramente colpito dalla pandemia, nel 2021 ha saputo reagire recuperando quasi tutti i volumi di traffico ani-Covid. Le risorse destinate dal PNRR alla supply chain confermano – ha detto ancora – che finalmente si riconosce la fondamentale importanza della logistica. Rimane il gravissimo riflesso della guerra in Ucraina con il balzo dei costi delle materie prime e – non ultimo – l’impegno mondiale per una transizione ecologica che avrà i suoi costi, anche in chiave di rallentamento dello sviluppo. Da qui la necessità di dare supporto, spazio e valore proprio alla catena logistica in tutte le sue componenti.
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Nelle ottanta pagine dell’Almanacco Confetra vengono
sintetizzati i nodi logistici nazionali più importanti.
Il Brennero si conferma il corridoio logistico primario (2,5 milioni transiti nei due sensi) avendo recuperato le quantità pre-Covid. Anche il cargo aereo, con Malpensa che gestisce oltre il 70% del traffico nazionale, è cresciuto del 32% rispetto al 2020. Le ferrovie hanno imboccato la strada della crescita sul cargo affiancando il settore a quello passeggeri con più treni/km (+13,5%) più merce (+16,6%). Sul mare, grazie anche all’effetto trainante di Gioia Tauro specie nel transhipping, ci si è ben difesi dalla crisi pandemica, poi dai problemi di sovraffollamento dei porti, infine dal blocco di alcuni scalo cinesi, blocco che è ripreso in questi primi mesi del 2022 con pesanti riflessi mondiali.
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Le conclusioni sono nella stessa prefazione di Nicolini: la logistica rappresenta il sistema sanguigno dell’economia e deve venire in primo piano nella politica industriale del Paese: che essendo fondata sulla trasformazione, con materie prime importate e obiettivo primario l’export, vede proprio nei trasporti – specialmente quelli via mare diretti al resto del mondo – la nostra stessa ragion d’essere e di lavorare. Digitale e green non devono essere solo proclami ma vanno perseguiti semplificando le norme, razionalizzando, investendo, cooperando.
Piccola personale aggiunta: la politica deve smettere il continuo gallinaio avulso dei veri problemi della gente e mettersi a lavorare sulle priorità concrete. Confetra lo fa capire chiaramente. Sperando che ci sia chi l’ascolta “là dove si puote ciò che si vuole”.
A.F.
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