Attrezzarsi per i miracoli
LIVORNO – Bisognerà capire, una volta per tutte: se indicando la Luna ci concentriamo, invece che sul satellite, sul nostro dito. L’occasione è quella che riportiamo qui a fianco: il confronto sull’“ultimo miglio” nell’area vasta tra porto, interporto e nodi ferroviari della costa toscana. Lodevole iniziativa: solo che, scavando tra le parole, si scopre che stiamo ancora concentrandoci sul dito, cioè su alcuni dettagli, mentre il progetto generale della creazione d’un grande sistema ferroviario d’area è ancora non solo da finanziare in buona parte, ma anche da essere chiaro.
Ci siamo svegliati in ritardo? Può darsi, e la crisi mondiale in cui siamo precipitati certo non aiuta. Mentre la guerra tra Russia e Ucraina infuria ormai da quattro mesi e le “inique sanzioni” stanno facendo altrettanto male alla Russia che a noi, le Borse vanno a picco, lo spread torna ai livelli da terremoto finanziario, lo Stato raschia (sembra con scarso successo) il fondo del barile. Eppure tutti gridano d’entusiasmo come se i fondi promessi da PNRR siano già in saccoccia, come se la Manna fosse già in tavola. Illusioni in buona fede oppure…
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Diceva bene di recente Luciano Guerrieri, presidente dell’AdSP Tirreno Nord: i progetti sono progetti, ma per cantare vittoria vanno realizzati. Così il peana sull’ultimo miglio: siamo convinti che la Darsena Europa sarà pronta nel 2026 (tra meno di tre anni…) quando ancora non c’è né la correzione della viabilità e del raccordo ferroviario al Calambrone, né la correzione del progetto (adeguamento tecnico-funzionale) imposto agli uffici tecnici, né infine la revisione dei costi dopo il terremoto sulle materie prime. Ed altro ancora.
Lavorare si lavora, a Palazzo Rosciano: ma non sono attrezzati per i miracoli. Che a quanto pare, ci vorranno. (A.F.)
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