Toscana e i porti del Marocco uniti in un patto di crescita
Il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino ha portato l’impegno del governo sul tema – Gli interventi di Nerli (Assoporti) e Trevisani (Confindustria) sulla politica portuale italiana – Gallanti e la concorrenza “senza regole”

Il tavolo dei relatori al seminario al LEM. (Foto Novi)
LIVORNO – Usare gli accordi di cooperazione come elemento di pressione per aprire nuove porte verso i paesi della sponda sud del Mediterraneo. Va in questa direzione l’intesa firmata al LEM tra il presidente dell’Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, e la direttrice della Agence Nationale des Ports del Marocco, Nadia Laraki, nel quadro del seminario di due giorni sul tema “Livorno porto gateway” organizzato con il programma Italmed tra le regioni, in testa la Toscana.
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L’accordo con il Marocco, che segue altri protocolli firmati con il centro di studi della logistica di Villa Letizia (scuola Sant’Anna) è fondato sullo sviluppo della competitività dei porti e, in particolare “sulla definizione di soluzioni infrastrutturali congiunte, e sulla istituzione di tavoli tecnici che abbiano ad oggetto due filiere: il rinfresco e il mercato delle vetture nuove”.
Hanno partecipato al convegno (il secondo dei tre previsti dal seminario) il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture, Bartolomeo Giachino, il presidente di Assoporti, Francesco Nerli, il capo gruppo Pd della Commissione Trasporti al Senato Marco Filippi, il vice-presidente di Confindustria per le infrastrutture, Cesare Trevisani, e l’assessore comunale alla promozione dei saperi, Giovanna Colombini. Non si è visto il sindaco, che pure era in programma: certamente per altri impegni istituzionali e non perché – come qualcuno ha malignato – per l’imbarazzo di essere tra gli ospiti storici dei saharawi, considerati dal governo del Marocco come pericolosi scissionisti dell’unità nazionale.
«La collaborazione tra porti – ha detto tra l’altro Gallanti – è non solo importante ma necessaria, soprattutto in un contesto globalizzato, dove l’appetibilità di un progetto è definita dalla sua capacità di valorizzare una identità di territorio sempre più macro-regionale». Il problema è che la strada verso la realizzazione di una piena cooperazione tra porti è assai incidentata, ed è oggi resa difficile da una concorrenza senza regole. Per Gallanti la competizione tra porti, o anche all’interno di un porto, deve poter essere regolamentata, altrimenti rischia di essere dannosa per gli interessi di uno stesso Paese. Il pensiero corre allora alle riforme annunciate l’8 settembre scorso a Rotterdam dal commissario Ue ai Trasporti, Sim Kallas, e alla necessità di eliminare le strozzature amministrative e burocratiche che frenano lo sviluppo degli scali marittimi. «L’obiettivo – ha concluso il presidente della Port Authority labronica – è quello di dare alle Autorità Portuali un ruolo politico e una autonomia maggiori». Pensiero condiviso pienamente da Nerli e Filippi – dice una nota dell’Authority – per i quali la mancata autonomia finanziaria continua a proiettare una pesante ombra di provvisorietà sulla tanto annunciata riforma della legge 84/94. Anche Trevisani ha attaccato duramente il governo dalla sponda di Confindustria, criticando i drastici tagli ai finanziamenti per le opere pubbliche, che vanno in direzione esattamente opposta – ha detto Trevisani – alle politiche di intervento degli Stati proprio quando occorre rilanciare l’economia.
E’ toccato al sottosegretario Giachino il difficile compito di mettere in fila le indicazioni che sono arrivate dal dibattito, che in certi momenti sono sfociate in un vero e proprio duello dialettico con toni anche accesi, moderati – nei limiti del possibile – dal nostro direttore Antonio Fulvi. «Bene l’accordo tra il Marocco e Livorno – ha sottolineato Giachino – perché il nostro futuro ha due punti di riferimento: l’Europa e i paesi del Nord Africa. L’Italia deve continuare a svolgere la propria funzione di cerniera tra i due continenti se non vuole perdere ulteriore terreno rispetto ai porti del Northern Range». In merito alle critiche al governo, Giachino ha fatto il possibile per contestarle, parlando anche del piano della logistica e delle prossime iniziative promesse per il rilancio delle infrastrutture. Come dire: facciamo il possibile con quelle che sono le risorse, ma le sole critiche aiutano poco o niente senza una generale stretta finalizzata davvero al rilancio e non solo – come ha fatto il senatore Filippi – a chiedere la testa, peraltro traballante, di Berlusconi.
Ma anche la Liguria si muove. Una delegazione di LigurianPorts, composta da rappresentanti dei porti di Genova, La Spezia e Savona e guidata dal presidente dell’Autorità Portuale della Spezia e di LPS, Lorenzo Forcieri, ha partecipato in questi giorni alla 9ª edizione di Intermodal Africa che quest’anno si è svolta a Casablanca, Marocco.

La delegazione ligure a Casablanca con i colleghi del Marocco.
I tre porti liguri, come ormai avviene sempre più spesso, si sono presentati assieme alla platea internazionale composta da operatori della portualità e della logistica, illustrando le potenzialità del sistema degli scali di Genova, Savona e La Spezia.
Nei giorni della fiera, la delegazione ha incontrato il direttore aggiunto dell’ANP, l’Associazione Nazionale dei Porti marocchini, Mohammed ElKaddioui. Nel corso dell’incontro, il presidente Forcieri ha diffusamente parlato delle caratteristiche del sistema ligure e delle sue specificità che lo rendono assai competitivo anche nei confronti con i porti del nord Europa.
“Abbiamo gettato – ha detto Forcieri – le basi per incrementare le collaborazioni commerciali con i porti marocchini. Allo scopo si è deciso di dare vita ad un protocollo che include diversi aspetti tra cui quello riguardante la formazione, ambito nel quale ritengo che i nostri tre porti abbiano molto da condividere con gli scali africani emergenti, enormi infrastrutture realizzate in spazi sovradimensionati rispetto ai nostri, ma comunque interessati al trasferimento di preziose conoscenze, di knowhow professionale che un sistema portuale come quello ligure, assolutamente efficiente, è in grado di offrire. Auspico che da questo incontro possano svilupparsi concrete opportunità di sviluppo”.
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