Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Finmeccanica vince negli Usa contratto da 700 milioni di dollari

Potrebbe essere direttamente coinvolta anche la Wass di Livorno che produce i sofisticati siluri “Black Shark”- Lo sviluppo della robotica sottomarina

ROMA – La tempesta che sta scuotendo Finmeccanica, con le dimissioni “costrette” dell’ex numero uno Pier Francesco Guarguaglini (e il pressing perché si dimetta anche la moglie, ingegner Marina Grossi da Selex) non manca di ripercussioni su tutta la complessa galassia del gruppo. E se le stangate della manovra “salva Italia” del premier Monti hanno messo la sordina alle problematiche interne del gruppo cui fa capo anche la cantieristica di Stato, l’ultima notizia – cioè un contratto di 700 milioni di dollari per la marina Usa – ha avuto grandi eco più negli Stati Uniti che in Italia.

[hidepost]

Il contratto riguarda la Drs americana ed è stato vinto con la Lockeed per la fornitura di “apparati” ai più recenti sottomarini d’assalto Usa. Trattandosi di commesse militari i dettagli sono estremamente ridotti: ma si ritiene che si riferisca ad apparecchiature elettroniche di scoperta e di contromisure sottomarine che hanno uno dei centri di ricerca di e sviluppo più importanti nella WASS (Whitehead Armi e Sistemi Subacquei) con centrale a Livorno e divisioni operative anche in Liguria, Campania e negli Usa stessi.

La WASS è peraltro ancora nel mirino dei francesi di Thales, che hanno con la società di Finmeccanica una serie di “joint project” in particolare per i siluri avanzati del tipo Black Shark (siluri pesanti con testa autocercante) e siluri leggeri delle varie classi a ricerca avanzatissima. Sia WASS che Thales fanno parte, insieme ad altre aziende europee, del consorzio militare UE Eurotorpedo che si occupa proprio di siluri.

Il siluro pesante Black Shark, brevetto WASS e venduto ad almeno una dozzina di marine nel mondo, è considerato ad oggi lo stato dell’arte nel settore e viene prodotto a Livorno. Ha una testata acustica Astra, un motore elettrico estremamente silenzioso che riesce ad eludere i più sofisticati strumenti di ricerca dei sottomarini avversari, sistema di guida a fibre ottiche ed alta velocità. Potrebbe essere uno dei soggetti compresi nel contratto vinto negli Usa per l’armamento dei sottomarini americani. E in questo caso darebbe nuovo ossigeno all’azienda specialista nella subacquea avanzata che ultimamente ha aperto il proprio campo d’azione alla ricerca civile ed alla robotica sottomarina.

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Dicembre 2011

Potrebbe interessarti

Rigassificatori e logica

Prendiamola larga per un attimo: da Eraclito a Zenone, fino ad Aristotele, la logica è quella dottrina che chiarisce i meccanismi consequenziali. Se mi avete seguito nello sproloquio, converrete con me che il recente...

Leggi ancora

Quando il saggio saggia

Ci sono a volte, nel comportamento delle persone, scelte difficili da fare: ma una volta fatte, non è difficile spiegarle. È il caso, per la nostra realtà livornese, delle dimissioni del maritime consultant Angelo...

Leggi ancora

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio