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Il grido di dolore sulla 398

PIOMBINO – E’ un accorato “grido d’allarme” quello firmato dai principali personaggi della portualità sulla sorte della 398, la bretella tra autostrada tirrenica e porto. Eccone il testo.

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“Dopo lunghissimi anni di attesa, quando quel breve tratto di autostrada che ci deve “legare” al centro-nord sembra avvicinarsi e concretizzarsi, riemergono sulla stampa quei dubbi che hanno sempre impedito questa realizzazione.

“Il porto di Piombino ha scontato e sconta tuttora un deficit difficilmente colmabile con gli altri porti toscani e dell’alto Tirreno. La mancanza di collegamenti veloci, autostradali e ferroviari, limita lo sviluppo dei traffici sul nostro porto, rischiando addirittura di vanificare anche quei forti investimenti pubblici che in questi anni ne hanno consistentemente migliorato l’offerta e l’appetibilità commerciale.

“Eppure tutti insieme, noi operatori del porto di Piombino abbiamo raccolto la sollecitazione e la sfida che ci è venuta sia dalle istituzioni che dall’utenza di modificare e migliorare la nostra organizzazione, di confrontarci con la concorrenza, di essere competitivi con i costi, con i mezzi, con le rese e con tutti i servizi; abbiamo fatto investimenti, abbiamo assunto personale, abbiamo “tenuto” anche in anni bui e difficili nei quali molte aziende non sono state in grado di reggere il peso della crisi.

“Insomma abbiamo “creduto” nel nostro porto, da tutti indicato ai primi posti sul fronte della possibile e necessaria diversificazione economica, produttiva ed occupazionale del territorio.

“Le istituzioni locali, sindaco ed Autorità Portuale in prima fila, ci hanno con forza sostenuto, indicando questa strada e ponendo sempre al centro del rapporto con gli altri livelli istituzionali la necessità dell’autostrada:

“Oggi vogliamo rilanciare un grido di allarme, una preoccupazione forte, perché questa realizzazione, ovviamente unita al completamento della strada 398, non tardi ancora. Chi ha la responsabilità e la competenza di scegliere i percorsi più opportuni, le uscite, le complanari, lo faccia, ma lo faccia sapendo che non è più il momento del “dire”: oggi più che mai è il momento del “fare”, altrimenti sarà sempre più a rischio l’economia e l’occupazione di un intero territorio”.

Il documento è firmato da: Carlo Torlai (presidente C.d.A. Compagnia Portuali Soc. Coop. Piombino), Laura Miele (amministratore unico Mixos Miele Marittimi Srl Piombino), Giovanni Castriconi (capo pilota della Corporazione Piloti del porto di Piombino), Ciro Ascione (Gruppo Ormeggiatori del porto di Piombino) e Moby S.p.A..

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Pubblicato il
2 Aprile 2011

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