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Per Tirrenia, Cin sospende l’acquisto

Polemica con la Regione Sarda, mentre gli utenti sono inferociti da soppressioni e cambi di linee

ROMA – Davvero, non c’è limite al peggio. Nella privatizzazione di Tirrenia, si è arrivati quasi allo scontro fisico tra il commissario straordinario Giancarlo D’Andrea e l’amministratore delegato del gruppo Cin, Ettore Morace.

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L’unico concorrente rimasto nella gara, cioè CIN (Compagnia Italiana di Navigazione), non ha ancora firmato l’acquisizione della compagnia di Stato (con i relativi oneri e doveri) perché nel frattempo la concorrenza “sleale” introdotta dalla Regione Sardegna ha modificato il mercato. Le due linee giornaliere Saremar appena aperte, su Genova e Civitavecchia, hanno fatto il pieno anche per i prezzi più bassi della concorrenza privata, creando problemi alle tradizionali linee di Moby e Sardinia Ferries, che hanno visto calare bruscamente le prenotazioni. Cin ha così lanciato l’ultimatum: o Saremar viene bloccata o salta l’accordo su Tirrenia. Che a questo punto – dice Cin – va al fallimento, con tutte le conseguenze sul piano occupazionale e d’immagine che sono evidenti.

Il pressing su Roma di Cin (di cui fanno parte come noto, in singolare alleanza, Moby Lines, Grimaldi e Grandi Navi Veloci) è forte ma la Regione Sardegna con il suo governatore Cappellacci non mollano. Così le due linee già operative (Porto Torres-Vado Ligure e Civitavecchia – Golfo Aranci) sono in funzione con navi noleggiate e stanno “svuotando” i collegamenti fatti dalle linee private, in particolare di Moby e Sardinia Ferries. La reazione degli armatori è stata di sospendere alcuni collegamenti quando non si è raggiunto il numero di utenti sufficiente, trasferire prenotazioni da nave a nave, ritardare le partenze o “riproteggere” i viaggiatori: tutte pratiche che hanno comportato evidenti disagi, provocando vere e proprie rivolte di chi aveva prenotato da mesi (Facebook è piena di gruppi inferociti che minacciano class actions).

La polemica continua. La Regione Sardegna ha deciso di operare con proprie navi noleggiate sotto il logo di Saremar (l’ex regionale pubblica del gruppo Tirrenia) perché ha accusato gli armatori privati di aver attuato aumenti fino al 120% delle tariffe di questa estate, peraltro comuni a tutte le linee e quindi con il sospetto di un vero e proprio “cartello” sul quale indaga anche l’Authority per la concorrenza. La Regione addirittura ipotizza di poter entrare con un 10% nella Cin per la Tirrenia, purché le sia lasciata la facoltà di un controllo “sociale” di servizi e tariffe.

Gli armatori privati, Moby in testa, hanno risposto picche, sottolineando che gli aumenti sono inferiori a quanto denunciato e comunque sono stati apportati su tariffe che negli ultimi due anni erano nettamente in perdita, e mantenute solo per ridurre i disavanzi e far navigare le navi. Le tariffe attuali – sostengono i privati – sono in linea con il mercato e specie con i forti aumenti del carburante, che sono raddoppiati o quasi nel giro delle due ultime stagioni.

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Pubblicato il
29 Giugno 2011

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