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Tirrenia: chi entra e chi esce

BRUXELLES – La Commissione Europea ha confermato la chiusura dell’indagine approfondita sull’acquisizione di un ramo d’azienda del gruppo Tirrenia da parte della cordata Compagnia Italiana di Navigazione (CIN) a seguito dell’uscita dalla joint venture di due dei tre partecipanti. CIN è stata infatti abbandonata da Grimaldi Compagnia di Navigazione e da Marinvest (holding che controlla MSC Crociere, GNV e SNAV), con Onorato Partecipazioni (che controlla la compagnia Moby) rimasta quale unico azionista.

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Bruxelles ha quindi deciso lo stop all’indagine avviata all’inizio di quest’anno ed ha precisato che una nuova transazione riguardante Onorato Partecipazioni e possibili nuovi investitori dovrà essere notificata all’Autorità di concorrenza competente.

La Commissione Europea, a conclusione dell’indagine preliminare, aveva espresso serie preoccupazioni sulla conformità alle norme in materia di concorrenza della proposta d’acquisto notificata da CIN il 21 novembre 2011, in particolare perché Tirrenia e CIN detenevano congiuntamente consistenti quote di mercato su numerose rotte marittime italiane e, nello specifico, su alcune rotte da e verso la Sardegna a danno – aveva sottolineato la Commissione – di milioni di passeggeri.

La Commissione UE ha ricordato che Tirrenia è coinvolta in numerosi altri casi di aiuti di Stato attualmente al vaglio della Commissione e riguardanti, in particolare, le condizioni della privatizzazione e i futuri obblighi di servizio pubblico.

Com’è noto, il nuovo assetto del gruppo proprietario di Tirrenia è costituito come segue: al Gruppo Moby il 40% delle quote, il 30% a Clessidra, 20% al Gruppo Investimenti portuali, 10% a Francesco Izzo, fuori i fondi Vsl e Vertis. Il Sole-24 Ore, riportava quelle che sono le percentuali e le possibili sorprese in merito. Dopo aver rivelato la sua composizione, Cin dovrà comunicarla all’Antitrust italiano. Al Gruppo Moby il 40% delle quote, il 30% a Clessidra, un 20% al Gruppo Investimenti portuali, Gip, di Luigi Negri, che detiene anche una quota della Blu Navy, scrive Il Sole, che opera i collegamenti con l’Elba. Il 10% di Cin è nelle mani di Francesco Izzo, imprenditore napoletano. La sorpresa è che nella compagine definitiva non rientrano i fondi Vsl e Vertis, diversamente dalle notizie circolate nei giorni scorsi, quando si pensava che il loro ingresso sarebbe stato certo. Ettore Morace, ad di Cin, ha fatto sapere: “Abbiamo scelto Clessidra che ci ha dimostrato un forte interesse e, nei prossimi giorni, notificheremo all’Antitrust il nuovo assetto di Cin, con l’obiettivo di arrivare al closing dell’operazione entro il 21 giugno”. La data era già stata stabilita con il commissario straordinario di Tirrenia, Giancarlo D’Andrea. Morace ha fatto sapere che “i termini del contratto restano quelli stabiliti in fase di gara”, il che vuol dire, ricorda Il Sole, 380 milioni in parte da versare cash (200 mln) e in parte in tre rate in 8 anni, (180 mln). Prima del closing Cin sarà trasformata da srl in spa. Avrà un capitale di 50 milioni di euro. E’ rimasta fuori da Cin anche Saremar.

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Pubblicato il
5 Maggio 2012

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