Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Saipem impegnata nel South Stream per il gasdotto sui fondali del Mar Nero

L’addendum prevede che i lavori della parte sottomarina cominceranno ad autunno – Per la costruzione della pipe-line anche l’Eni in società con la russa Gazprom

ROMA – La Saipem italiana si è aggiudicata il supporto operativo da South Stream Transport BV per la costruzione della seconda linea del gasdotto South Stream nella parte sottomarina che attraversa il Mar Nero dalla Russia alla Bulgaria. Si tratta di quattro condotte parallele lunghe 931 chilometri che verranno posizionate a profondità variabili fino a un massimo di 2.180 metri.
[hidepost]In base al contratto, che vale 400 milioni di euro, a Saipem spetteranno i lavori di supporto logistico, dell’ingegneria sottomarina, il coordinamento degli stoccaggi del materiale specifico, la predisposizione degli attraversamenti sottomarini delle tubazioni e i collegamenti delle tubazioni stesse alle sezioni di approdo. Il contratto prevede che i lavori di supporto dovranno essere completati entro la primavera del 2016. Tra un mese cominceranno i lavori di costruzione dei siti di supporto mentre i lavori alla parte sottomarina cominceranno nel prossimo autunno.
Il supporto operativo assegnato a Saipem costituisce un “addendum” – spiega una nota della società italiana – al contratto per la prima linea del gasdotto sottomarino South Stream firmato il 14 marzo scorso. La società incaricata dell’intero progetto, la South Stream Transport BV è una joint-venture con maggioranza Gazprom russa (50%) che mette insieme anche Eni (20%), Edf (15%) e Whintershall (15%) per un contratto da 2 miliardi di euro.
Le recenti ripercussioni della crisi tra Russia e Ucraina, e in particolare i ripetuti annunci di sanzioni economiche contro la Russia da parte dell’UE, stanno preoccupando il management di Eni e di Saipem non tanto sulla possibilità di revisione dei contratti, quanto sui tempi operativi e sulle difficoltà di provvedere rapidamente ai trasferimenti dei materiali e del personale in aree considerate a rischio. Anche per questo si seguono con particolare attenzione gli sviluppi diplomatici della vicenda.

[/hidepost]

Pubblicato il
7 Maggio 2014

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio