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Portuali livornesi in assemblea per il risanamento dei bilanci

E intanto gli “interinali” dell’ALP incassano il nulla osta della commissione consultiva per i finanziamenti dell’Autorià portuale ex legge “salva camalli”- I dettagli

Enzo Raugei

LIVORNO – Sono giorni importanti questi per la componente lavoro del porto labronico. Nei giorni scorsi la commissione consultiva dell’Autorità portuale ha dato parere favorevole (per qualcuno con non pochi mugugni…) all’utilizzo del comma 15/bis dell’art.17 recentemente introdotto più o meno surrettiziamente a supporto dei portuali genovesi (l’hanno chiamato: “leggina salva-camalli”) anche per l’agenzia interinale livornese ALP. Secondo una nota dell’Autorità portuale, all’ALP potrebbero arrivare 437 mila euro dalla stessa Authority attraverso un 15% (massimo) delle proprie entrate da destinare appunto agli art.17 in crisi.
Altro punto importante, l’assemblea della Compagnia portuali, convocata per lunedì 30 giugno, nella quale dovrebbe essere presentato il piano di riassetto finanziario del gruppo: con una parte di nuovi sacrifici, una rinegoziazione delle esposizioni bancarie, e probabilmente anche una messa in bilancio di alcune dismissioni.
[hidepost]Tra quelle ipotizzate c’è anche la vendita a gruppi di fondi di investimento della parte immobiliare dell’autoporto del Faldo, tornato appetibile con la ripresa del mercato dell’automobile anche in Italia.
Per quanto riguarda i contributi dell’Autorità portuale all’ALP per la società livornese nata dalle ceneri della vecchia Agelp potrebbero esserci sul piatto 437 mila euro. Sono i contributi che, davanti alla Commissione Consultiva riunita, il coordinatore dell’Agenzia per il lavoro in porto, Marco Rambaldi, avrebbe chiesto alla Port Authority.
210 mila euro servono per provvedere alle esigenze di formazione: «I 62 dipendenti dell’ALP – ha detto Rambaldi – devono essere poli-funzionali, per questo abbiamo bisogno di avviare corsi di formazione ad hoc per rallisti, gruisti e per la sicurezza».
Gli altri 227 mila euro dovrebbero essere invece utilizzati come incentivo al pensionamento o per favorire l’esodo volontario dei lavoratori interessati. Infatti, a fronte dei contributi forniti, il comma 15 bis del novellato art. 17 della legge 84/94 impone alla società beneficiaria una riduzione dell’organico di almeno il 5% per il 2014. Nel caso dell’ALP parliamo di 3 dipendenti: uno potrebbe accedere alla pensione anticipata, mentre per altri due si profila la possibilità di un assorbimento da parte delle imprese portuali, nel rispetto di quanto previsto dal patto per il lavoro siglato il 19 ottobre del 2012 tra le sigle sindacali e i rappresentanti di Assoterminal, Confindustria e Assimprese.

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Pubblicato il
28 Giugno 2014

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