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RFI collega (era ora!) Livorno

La consegna delle aree in una cerimonia a Palazzo Rosciano

Gallanti (a sinistra), Conti e Kutufà.

LIVORNO – Un passaggio epocale, e nemmeno piccolo, verso una riqualificazione del porto labronico in termini di moderna intermodalità. Può essere letta così la consegna, avvenuta mercoledì scorso a Palazzo Rosciano, dei 32 mila metri quadri di aree portuali a RFI (rete ferrovie italiane). Una consegna che chiude una lunga pratica avviata nel 2011 e che avvierà entro pochi giorni i lavori per i nuovi binari di collegamento tra i terminal containers e la rete ferroviaria costiera, la Genova-Roma in direzione nord.
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La promessa di RFI è che il collegamento diventerà operativo entro la fine dell’anno prossimo, rompendo un lungo periodo buio in cui le rotture di carico al Calambrone e la prevalenza dei traffici su gomma rispetto al ferro sono costati cari al porto in termini di competitività.
Alla firma della consegna delle aree tra il presidente dell’Authority Giuliano Gallanti e per RFI l’ingegner Calogero di Venuta della direzione investimenti Tirrenica Nord, hanno presenziato anche il presidente della Regione Enrico Rossi e il presidente della Provincia Giorgio Kutufà. Notata – ma forse è solo una malignità – l’assenza del sindaco di Livorno Filippo Nogarin, che pure si è tenuto la delega sul porto. Rossi ha però buttato acqua sul fuoco, dicendo che la Regione ha particolarmente a cuore lo sviluppo del porto labronico ed è aperta ad ogni confronto e collaborazione con tutte le istituzioni “a partire dal Comune” . Rossi si è anche detto particolarmente orgoglioso del momento: perchè l’impegno sottoscritto già nel dicembre 2011 con RFI (e che ha messo sul piatto 40 milioni di euro per i raccordi ferroviari, di cui 33 dalla Regione) è arrivato finalmente a concretarsi con l’inizio dei lavori. L’area messa a disposizione dall’Autorità portuale appartiene al demanio marittimo, sulla sponda ovest della Darsena Toscana, ideale sia per collegare quest’ultima – che con i containers ha bisogno della ferrovia come del pane – che per la futura piattaforma Europa, nonchè per potenziare anche l’intermodalità del terminal Lorenzini, il quale dai recenti accordi con Msc si aspetta forti incrementi di contenitori in transito.
Gli elementi tecnici dell’opera sono stati illustrati dall’ingegner di Venuta. Il manager di RFI ha specificato che saranno due i rami ferroviari da realizzare: il primo a semplice binario elettrificato ed attrezzato con i necessari segnalamenti tra la Darsena Toscana e la rete Genova-Roma, con direttrice ideale verso i centri intermodali del Nord: il secondo che collegherà il famigerato snodo del Calambrone con la stazione Livorno Porto Nuovo, grazie al quale diventerà possibile separare i traffici destinati alle aree industriali da quelli della Darsena Toscana con evidente reciproco vantaggio in termini di velocizzazione.
In tutti gli interventi che hanno fatto cornice alla cerimonia di consegna delle aree, si è sottolineato il salto di qualità che il nuovo sistema ferroviario farà compiere alla piattaforma logistica costiera. Qualche amarezza del presidente Rossi sul tempo perduto (tutto il 2013) per le indagini di Bruxelles sui finanziamenti, nel timore dell’Europa che si trattasse (timore valido solo per l’Italia, ha ironizzato Rossi…) di “aiuti di Stato”. Problemi superati, ora finalmente partono i lavori. Nella speranza che non nascano nuovi inghippi. Incrociamo le dita…
A.F.

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Pubblicato il
20 Settembre 2014

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