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Le terne la Cilp la politica

LIVORNO – La bella festa nel Tdt in occasione dell’arrivo della nave Uasc non ha certo cancellato le tensioni sui due temi più scottanti dell’attualità livornese: la “terna” per la presidenza dell’Autorità portuale e il probabile – quasi certo – ingresso del gruppo Neri nella Cilp, l’impresa della compagnia dei portuali.
[hidepost]Da riflettere: se l’assemblea di ieri dei portuali avrà ratificato questo passaggio – il “se” è d’obbligo perché i tempi di stampa non ci consentono di essere sulla notizia – la holding di Piero Neri entrerà come socio importante anche nel Terminal Darsena Toscana a fianco di Luigi Negri e dei suoi. Con i quali potrebbero esserci – se già non ci sono – ulteriori scambi azionari. Tutto da verificare, rispettando il comprensibile riserbo che sempre accompagna queste delicate operazioni di finanza imprenditoriale. Certo è che il gruppo Neri si sta sempre più caratterizzando anche nel campo del terminalismo, dopo la recente operazione in Sintermar, a fianco del gruppo Grimaldi che a sua volta fiancheggia il gruppo Fremura.
Altrettanto complessa ma assai più incerta ad oggi, la vicenda della “terna” per l’Autorità portuale. Mentre da Roma si sottolinea – ufficiosamente, ma non troppo – che il presidente uscente Gallanti sarà quasi certamente il commissario governativo alla scadenza, in attesa della riforma dei porti, a Livorno continua il toto-nomi. Con alcuni “sparati” a vanvera – leggasi quello di un manager livornese del gruppo Contship, fatto circolare a sua insaputa chissà per quale strano “dietrismo” – ed altri rispondenti forse a proprie ambizioni, ma non supportate da schieramenti dove si puote ciò che si vuole.
Nei giochi rientra anche la comunicazione, alla fine della settimana scorsa, che il Comune di Collesalvetti entra per decreto ministeriale nel comitato portuale di Livorno: accogliendo una vecchia (e legittima) istanza dello stesso, trattandosi di municipalità territorialmente legata al retroporto con l’interporto di Guasticce, l’autoporto del Faldo e le prospettive dei terreni a suo tempo acquistati dall’Autorità portuale per le Autostrade del Mare. Sembra che con il decreto il sindaco di Collesalvetti possa così avere il diritto di esprimere anch’egli la sua “terna” o il suo nome secco, come ha fatto la giunta della Camera di Commercio, con 8 voti su 9, candidando Luciano Guerrieri. Collesalvetti a parte, Capraia si esprimerà per Guerrieri (e forse per Gallanti) e la Provincia farà lo stesso, oppure delegherà al solo Guerrieri (se Capraia opterà anche per Gallanti). Rimane l’incognita del Comune di Livorno, che si è espresso per la “discontinuità” anche nel consiglio comunale di due giorni fa (quindi no a Gallanti e a Guerrieri) ma a ieri non aveva ancora fatto nomi. Siamo al toto-terna: nemmeno tanto da sorprendersi, visto cosa sta succedendo a livello nazionale per la presidenza della Repubblica. Scegliere tutti insieme, con il senso dello Stato o almeno il rispetto delle altre istituzioni? Via, non scherziamo: la politica, è stato ribadito tante volte, non è un ballo a corte, ma è tante notti dei lunghi coltelli.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
28 Gennaio 2015

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