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Assagenti e la grande nautica

GENOVA – La piccola nautica soffre in tutta Europa. E mentre il baricentro dello shipping mondiale si sposta verso Oriente, il Mediterraneo – in particolare il West Med – diventa il fulcro della grande nautica, che totalizza il 74% dei contratti di charter dei grandi yacht (59% solo nell’area tirrenica) e viene scelto come home port dal 55% della flotta mondiale delle imbarcazioni sopra i 30 metri. Il potenziale per l’Italia, e in particolare per Genova, è emerso durante il convegno “Genova, hub internazionale per il grande yachting”, organizzato da Assagenti a Palazzo Borsa Valori.
[hidepost]La cantieristica italiana conferma la sua leadership mondiale, intercettando il 38% dei 410 ordini globali per mega yacht oltre i 30 metri previsti per il 2015, ma l’elemento che attira l’attenzione sono gli ordini di imbarcazioni sopra i 100 metri messi a segno da Benetti e Fincantieri: «Un elemento nuovo per la nostra cantieristica – spiega Lorenzo Pollicardo, consulente Federagenti Yacht, – storicamente orientata a segmenti dimensionali più ridotti, nella fascia 30-50 metri, dove ben 7 cantieri italiani risultano tra i primi 10 produttori al mondo».
A Genova i grandi yacht si fermano in media 4 giorni durante le 1.500 toccate che vedono coinvolta la Liguria, contro una media nazionale di 2,8 giorni, e nel capoluogo ligure usufruiscono dei servizi portuali tecnico/nautici e dell’offerta turistica della città e del suo territorio. Voci per le quali, all’anno, un grande yacht spende rispettivamente circa il 3% e il 2% del suo valore.
Centralità geografica, qualità del turismo del territorio, eccellenza della cantieristica, della sua filiera e dei servizi in banchina sono gli elementi che giocano a favore di Genova, «che prima di altre realtà portuali – afferma Gian Enzo Duci, presidente Assagenti – ha saputo riorientare una parte significativa della sua vocazione marittima verso la grande nautica da diporto, che offre lavoro 365 giorni all’anno».
Il 63% degli yacht battenti bandiera italiana viene immatricolato negli uffici marittimi liguri e toscani e con 968 posti barca oltre i 24 metri Genova, vicina alle principali mete del turismo nautico d’eccellenza come Sardegna, Corsica, Costa Azzurra, Portofino e Cinque Terre, rappresenta oltre il 27% della quota nazionale ed è in grado di ospitare quasi un quinto della flotta mondiale di yacht oltre i 30 metri, che ammonta a circa 5 mila unità.
Dal punto di vista dell’offerta infrastrutturale, il Porto Antico di Genova si propone come un binomio vincente tra offerta pubblica del waterfront e marina per i grandi yacht, mentre emerge il ruolo del capoluogo ligure nel Refit & Repair che attorno ai tre marchi Amico & co., Mariotti e San Giorgio ha polarizzato molte attività di filiera dell’indotto portuale, riorientando verso la nautica aziende della sub-fornitura navale e militare.
«Genova già oggi rappresenta un hub di eccellenza – spiega Pollicardo – ma ha ancora del potenziale: esistono settori di subfornitura e tecnologia in cui risulta scoperta nei confronti dei competitors nazionali e internazionali, come materiali compositi, attrezzatura e tecnologia velica per i quali possono essere valutate sinergie con le realtà industriali piemontesi e lombarde». Opportunità di sinergie ci sono anche a livello istituzionale con realtà liguri di valenza internazionale, tra le quali spiccano il Rina, la Guardia Costiera, la Fondazione Accademia Marina Mercantile, e le facoltà universitarie di Ingegneria, Architettura ed Economia.

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Pubblicato il
25 Aprile 2015

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