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Piattaforma Europa, presto step Londra

Il progetto e gli elementi che lo caratterizzano saranno presto illustrati nella city al mondo internazionale dello shipping – Le valutazioni economiche e il tema dei fondali

Enrico Rossi

Giuliano Gallanti

LIVORNO – La presentazione c’è stata, ieri in Fortezza Vecchia, con il supporto di grafici, slides commentate, e persino un piano economico-finanziario: e così la prima fase della Piattaforma Europa, diventata ormai un tormentone politico più ancora che un progetto portuale, ha affrontato se non l’analisi del mercato l’esame del cluster marittimo livornese. Un piccolo passo, è stato detto ieri, verso un grande e rivoluzionario futuro.
Più del resoconto della mattinata, aperta e conclusa da Giuliano Gallanti fresco reduce del vertice europeo di Atene su portualità e logistica, conta a questo punto la decisione di andare presto a presentare la Piattaforma Europa a Londra, nel cuore del mondo dello shipping.
[hidepost]Un incarico che l’Autorità portuale di Livorno ha dato a Ocean Shipping Consultant, che sarà nella capitale inglese il punto di riferimento e anche il supporter del progetto; insieme alla D’Appolonia del gruppo Rina, anch’essa coinvolta nella presentazione londinese; che richiama un’analoga iniziativa – allora si parlava più genericamente del porto di Livorno – durante il primo mandato di Nereo Marcucci. A volte, verrebbe da dire, tornare a Londra è una evidente necessità.
Ieri, tutto secondo programma, dunque. Dopo i saluti istituzionali (iscritti anche il sindaco Nogarin, il presidente della Regione Rossi e il presidente della Camera di Commercio Costalli, con qualche delusione tra chi avrebbe voluto veder scorrere tra loro il sangue) si è passati ai progetti: Marco Tartaglini di Modimar ha illustrato la parte tecnica del progetto stesso; Enrico Cantoni di Technical le infrastrutture di collegamento (ultimo miglio e non solo, per ferrovie e strade; Andrew Penfold di Ocean Shipping Consultant le prospettive di mercato con il nuovo terminal (chiarendo anche l’importanza dei fondali sui quali si era svolta una lunga e velenosa polemica relativamente alla soglia di 16 metri piuttosto che 18: certo auspicabile, quest’ultima, ma dopo attente valutazioni dei tempi e dei costi); Simonetta Migliaccio di D’Appolonia il piano economico-finanziario del terminal. Del dibattito che è seguito riferiremo nel prossimo numero, insieme ai commenti che abbiamo voluto raccogliere in sala. E che qualche volta sono più significativi delle dichiarazioni ufficiali.

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Pubblicato il
27 Maggio 2015

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