Più treni Trieste-Germania
La connessione servirà la Wacker Chemie

Nella foto: (da sinistra) Patrizia Staringer, Thomas Bronnert e Marco Zollia.
TRIESTE – Un nuovo collegamento ferroviario tra il porto di Trieste e il Sud della Germania è attivo da questi giorni, per collegare il terminal contenitori del Molo VII gestito da Trieste Marine Terminal con Burghausen (Ktb terminal), in Baviera.
La connessione diretta è stata realizzata per servire la sede di Burghausen della Wacker Chemie Ag, una delle maggiori industrie chimiche del Land tedesco.
La Wacker, infatti, spedirà attraverso il porto di Trieste, utilizzando i servizi oceanici offerti da Cosco e Msc, parte dei carichi destinati agli scali del Mediterraneo, del Medio Oriente e del Far East.
[hidepost]Il treno ha una frequenza settimanale ed è organizzato in partnership da T.O. Delta e Rail Cargo Group, come già avviene anche con i quattro treni settimanali che collegano il porto di Trieste a Monaco e di quello che una volta alla settimana collega Trieste a Ulm.
Il nuovo servizio ferroviario risulta particolarmente significativo, perché amplia il mercato verso l’Europa centrale, uno dei target fondamentali dello scalo triestino, ma anche perché ciò avviene in collaborazione con una delle realtà industriali di maggiore importanza per la Baviera, consentendo nel contempo di ridurre il traffico su gomma nell’ottica di una sempre maggior sostenibilità ambientale dei traffici merci.
Per il commissario straordinario dell’APT, Zeno D’Agostino “Il nuovo servizio con la Baviera conferma la vocazione ferroviaria internazionale dello scalo giuliano”.
“Solo con la cooperazione di tutti i partner si è riusciti a rendere interessante e competitivo l’asse meridionale”, ha dichiarato Thomas Bronnert, direttore della Logistica di Wacker.
“Con questo nuovo collegamento – ha spiegato Fabrizio Zerbini, presidente di TMT e amministratore delegato di TO Delta – si ampliano mercato e offerta dei servizi portuali di Trieste marine terminal e di quelli ferroviari di TO Delta al mercato del Sud Europa”.
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Per l’Autorità portuale di Trieste e per lo scalo intero questi sono giorni di importanti novità. E’ stato confermato dall’Unione Europea un finanziamento di 15,8 milioni di euro per opere infrastrutturali sulla base di un progetto presentato dall’Autorità portuale (NAPA4Core) insieme a analoghi progetti di Koper e di Venezia. Anche Koper ha avuto l’ok per 6 milioni mentre il progetto di Venezia – dice una nota da Trieste – non è stato ammesso a contribuzione. I fondi saranno erogati – specifica la nota – sulla base degli stati di avanzamento lavori del triennio 2016-18. Il progetto triestino riguarda le opere infrastrutturali di base del nuovo hub (piattaforma logistica tra lo scalo legnami e il PF oli minerali, 1º stralcio) già inserite nel programma di infrastrutture L. 443/2001 con contratti di costruzione e gestione stipulati nel settembre dell’anno scorso.
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Le università del nord Europa sono sempre più interessate al porto di Trieste, vero e proprio laboratorio di idee anche specialmente per la trasformazione dello storico porto Vecchio. In pochi mesi sono stati ben tre i gruppi di studenti universitari in visita al porto: prima dalle università svizzere di Zurigo e di Mendrisio, più di recente dal politecnico di Vienna, dipartimento di urbanistica. In quest’ultima visita venticinque studenti del master di urbanistica si sono focalizzati sul porto vecchio per focalizzare nei prossimi sei mesi progetti di ricerca ipotizzando nuovi scenari per l’area. Il gruppo era guidato dall’architetto Luca Paschini e dal professor Chistoph Luchsinger, direttore del dipartimento del politecnico viennese. La visita è stata commentata con legittimo compiacimento dal segretario generale della Port Authority Mario Sommariva che ha voluto dare personalmente il proprio saluto e quello del porto agli studenti in un incontro alla Centrale Idrodinamica.
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