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Secche della Meloria si cambia (ma non troppo)

Concordata l’istituzione di una nuova zona aperta alle immersioni di studio – Le attese della delimitazione

Silvia Velo

ROMA – “E’ stato approvato il decreto di modifica del regolamento di esecuzione e di organizzazione delle “Secche della Meloria, l’Area Marina Protetta di circa 40 chilometri quadrati situata a circa tre miglia dalla costa livornese”. Ne ha dato notizia una nota del sottosegretario dell’Ambiente onorevole Silvia Velo che in chiave di speranza e di ottimismo parla di aggiornamento del regolamento “per quanto riguarda la fruizione della zona in linea con le finalità di tutela dell’area marina protetta e la disciplina delle attività di navigazione, ormeggio, pesca professionale e sportiva”.
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Secondo l’onorevole Velo “vengono superate le difficoltà riscontrate negli ultimi anni circa la fruizione dell’area attraverso l’individuazione di una nuova sottozona (denominata B3) in cui saranno consentite immersioni subacquee per attività istituzionali promosse dall’ente, visite guidate subacquee autorizzate e secondo le prescrizioni previste, la navigazione, la pesca ricreativa e la pesca di ricci, secondo i limiti stabiliti dal regolamento per i residenti dei Comuni di Livorno, Pisa e, ora, anche di Collesalvetti. Il ministero dell’Ambiente – ha continuato il sottosegretario Velo – è arrivato alla definizione del decreto attraverso un confronto positivo e proficuo con l’Ente Parco “Migliarino San Rossore Massaciuccoli, con il quale sono state valutate le proposte di modifica al regolamento di esecuzione e di organizzazione dell’Area Marina Protetta. Ora che il nuovo regolamento è in vigore – ha concluso Velo – vengono definitivamente disciplinate le attività intorno alla Torre della Meloria, con maggiori garanzie per la tutela e la salvaguardia del mare della costa livornese e pisana”.
Niente dice il comunicato delle tante carenze riscontrate nella gestione reale dell’area protetta da parte dell’Ente Parco: compresa la sospensione dei servizi di pulizia dell’area, l’abbandono dell’imbarcazione finanziata dal ministero per la pulizia delle acque, la troppo lunga attesa (che ancora continua) delle boe “intelligenti” di segnalazione dell’area ed altro. La speranza è che l’onorevole Velo si occupi davvero anche di questi nopn secondari aspetti di un’area protetta che ad oggi non sembra gestita davvero in modo ideale.

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Pubblicato il
3 Agosto 2016

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