La riscoperta del mare per l’economia dell’Italia

Nella foto: (da sinistra) il presidente Corsini, il prefetto Manzone, l’ammiraglio Di Marco e il direttore MIT Pujia.
LIVORNO – Premesso che nei convegni, anche i più importanti, le buone intenzioni si sprecano e l’ottimismo prevale anche sul pessimismo della ragione, dal Forum di mercoledì scorso sono comunque emerse alcune indicazioni a mio parere assai importanti. Che fanno da premessa alle linee d’azione che il governo italiano di Gentiloni – ammesso che a fine maggio ci sia ancora – intende rilanciare nel G7 Trasporti che presiederà a Cagliari.
[hidepost]Dalla messe quasi infinita di analisi e di dati emersi sia dalle relazioni che dei workshop – la stampa quotidiana ha riferito le cronache dettagliate – è apparso evidente che la rivoluzione dei trasporti e della logistica oggi in atto non è destinata né a rallentare, né a cambiare registro. In sostanza: come ha scritto di recente su queste colonne il presidente di Confetra Nereo Marcucci, e come hanno sottoscritto lo stesso presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Livorno-Piombino Stefano Corsini, la globalizzazione non è reversibile, e non è reversibile il processo di crescita delle grandi full-containers, con esemplari arrivati a trasportare fino a 22 mila Teu. Che significa? Significa che nessun porto, nemmeno i mega-scali del nord Europa o della Cina, potrà fare da solo: anche perchè l’entrata in funzione delle tre grandi Alliance sta rendendo fragilissimi i porti che non sono serviti da tutte e tre. I “sistemi” in sostanza non sono solo un modo di ridurre polverizzazione di investimenti e valorizzare la programmazione: ma sono anche e specialmente la sopravvivenza. Non è un caso che dopo decenni di disinteresse, anche i grandi Fondi internazionali d’Investimento ci stiano puntando.
Quello che si è detto, poi, a margine delle relazioni ufficiali, ha avuto il proprio impatto. Il ministro Delrio e il governatore Rossi hanno entrambi commentato in termini critici (o “astiosi”, come qualcuno ha voluto definirli) la decisione del sindaco di Livorno Nogarin di candidarsi al comitato di gestione dell’Authority. Rossi ci ha detto di aver designato un tecnico puro, quell’ingegner Enrico Becattini che è il direttore generale dell’assessorato regionale ai Trasporti. Un esempio controcorrente dopo tante (troppe) nomine di sapore politico. Si va avanti. Stesso criterio per l’Autorità di Sistema della Liguria e di Carrara. Da tutti è arrivato il Mantra sulla Darsena Europa: serve al porto, serve alla Toscana, serve all’Italia.
Noterella al margine: sui grandi media economici nazionali del Forum di Livorno non si è parlato, se non (su qualcuno soltanto) con poche righe. Davvero, come ha detto Delrio, l’Italia sta rendendosi consapevole del valore della sua logistica portuale nell’economia?
Qualche dubbio permane.
Antonio Fulvi
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