Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

L’ANGOLO (del) MARITTIMISTA – Fine concessione demaniale marittima: parità di trattamento tra out e possibili in?

Luca Brandimarte

Il nostro collaboratore dottor Luca Brandimarte, junior advisor for EU and legal affairs anche in Assarmatori, affronta oggi il tema riguardante la concessione demaniale.

ROMA – Nel precedente numero della nostra rubrica abbiamo affrontato la tematica relativa alle garanzie finanziarie – unitamente agli effetti pratici di tali obbligazioni – che il concessionario deve prestare in favore della Autorità di Sistema Portuale (“AdSP”) concedente alla stipula dell’atto di concessione.

Ma cosa accade quando, in prossimità della scadenza del titolo concessorio, l’AdSP competente rende noto ai terzi – mediante idoneo avviso pubblico ai sensi di legge – la possibilità di presentare eventuali domande concorrenti? E cosa potrebbe spettare al concessionario uscente in caso di mancato rinnovo della concessione demaniale marittima in favore di un altro soggetto istante concorrente?

[hidepost]

Nel tentativo di rispondere a questo quesito, di non facile soluzione, ci riferiamo al caso di una AdSP che, in sede di pubblicazione di un apposito avviso avente ad oggetto un’istanza di concessione demaniale marittima ai sensi dell’Art. 18 della Legge n. 84/94, ha stabilito, tra le altre cose, l’opportunità per il concessionario uscente di essere indennizzato alla scadenza del relativo titolo demaniale dal concessionario subentrante secondo apposite modalità determinate dalla Amministrazione medesima.

Nel caso di specie, in particolare, l’indennizzo in questione – secondo l’AdSP adita – dovrebbe essere parametrato dalla Amministrazione prendendo in considerazione: (i) la quota di ammortamento residua, ammortizzata ma non ancora integralmente recuperata alla data di scadenza del titolo, degli investimenti effettuati dal concessionario uscente, a proprie spese, ove previsti nell’atto di concessione o successivamente autorizzati dalla AdSP; (ii) il valore, tenuto conto dei flussi attualizzati dei redditi medi attesi in relazione alla durata della concessione, rapportato al costo di avviamento. Ciò sulla base della media dei redditi dichiarati nei tre precedenti periodi d’imposta.

In sostanza, sembrerebbe emergere la possibilità per il concessionario uscente di ricevere dal soggetto subentrante una somma onnicomprensiva a titolo di “indennizzo” – secondo specifiche modalità determinate dalla singola AdSP di riferimento e nel rispetto di appositi parametri di calcolo – in ossequio al principio di parità e non discriminazione tra i potenziali soggetti concessionari.

Sul punto, peraltro, era già intervenuta a più riprese, tra la fine degli anni 90’ e negli ultimi dieci anni, l’AGCM che ha sempre auspicato – anche in tema di concessioni demaniali marittime in ambito portuale – la necessità dell’Amministrazione procedente – rectius dell’AdSP – di utilizzare procedure di selezione competitive, trasparenti e debitamente pubblicizzate, volte a garantire un reale confronto tra gli operatori del settore, nell’ottica di ridurre al minimo la discrezionalità amministrativa e garantire il rispetto dei principi comunitari in materia di parità di trattamento, proporzionalità e non discriminazione. Il tutto mettendo, sia il concessionario uscente che quello subentrante sullo stesso piano sostanziale.

Ecco allora che, la previsione di un indennizzo onnicomprensivo in favore del soggetto uscente, permetterebbe alla competente AdSP adita di valutare le varie ed eventuali istanze concorrenti scegliendo l’operatore economico che nel rispetto di quanto previsto dalla legge – rectius dall’Art. 37 del Codice della Navigazione – offra le “maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione e si proponga di avvalersi di questa per un uso che, a giudizio dell’Amministrazione, risponde ad un più rilevante interesse pubblico”.

Alla luce di ciò, infatti, il concessionario uscente potrebbe quindi legittimamente investire durante il periodo di validità della propria concessione con la consapevolezza che gli eventuali investimenti non ancora completamente recuperati potrebbero essere indennizzati dal nuovo concessionario.

L’auspicio, quindi, è che le AdSP nel loro complesso valutino tale possibilità in favore del concessionario uscente tenendo in considerazione anche quanto previsto nei rispettivi Piani Regolatori di Sistema Portuale.

[/hidepost]

Pubblicato il
26 Ottobre 2019

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio