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La crisi dei TEUs e le nuove soluzioni

Andrea Monti

GUASTICCE – Il container, grande invenzione: e anche materia prima per trasformazioni e specializzazioni che, come abbiamo più volte riferito, è pilastro reggente del servizio di noleggio di celle refrigerate che la Sogese della Famiglia Monti ha messo a disposizione anche per i vaccini anti-Covid durante la fase più acuta della pandemia.

Il container: è diventato croce e delizia della logistica mondiale d’oggi. Malgrado la rapida ripresa della produzione industriale in Cina – che è oggi l’area di maggiore provenienza – la scarsità di TEUs, rispetto alle esigenze di mercato correnti, sta portando distorsioni che condizionano l’intera catena logistica mondiale.

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Secondo Andrea Monti, sono gli stessi noli a chiarire la portata del problema: a Gennaio il nolo di un 40’ dalla Cina a Genova costava 2.400 dollari, già alto rispetto ai tempi d’oro in cui i sfioravano i 1.000: ma oggi, terza settimana di maggio, la quotazione è stata da capogiro, oltre 8.500 dollari. Il prezzo del container nuovo ha subito la stessa curva: e l’usato, dove ancora se ne può trovare qualcuno, segue a ruota con maggiore intensità.

Costo dello “scatolone” e costo del trasporto stanno mettendo in crisi specialmente l’Europa perché, lo scenario post Covid, – ci spiega ancora Andrea Monti – ha accentuato la ripresa dell’export della Cina e dell’import da parte degli USA, praticamente dirottando gran parte della capacità produttiva delle compagnie di navigazione su quel segmento del Pacifico, mettendo in secondo ordine l’Europa, che dalla pandemia sta uscendo in questi mesi. In pratica, la rotta Cina-USA sta “succhiando” la grande maggioranza dei contenitori, con tutte le difficoltà che ne derivano per il nostro export in particolare. Da considerare anche che, in questa fase di rapida ripresa,  la Cina sta contribuendo a “surriscaldare” il mercato delle  materie prime, alcune delle quali sono centrali a costruire i contenitori, sia standard che speciali. “ Trovare oggi il poliuretano espanso che serve a coibentare celle frigo e pannelli isolanti – sottolinea Andrea Monti – è diventato difficile e costoso”. Come è difficile e costoso per Sogese, ma in generale per l’intera filiera produttiva nazionale, procurarsi stock di TEUs per il trasporto intermodale e da convertire in: moduli abitativi, officine mobili, celle refrigerate con performance particolari. Tutto costoso, difficile, spesso impossibile nei tempi richiesti.

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A risentire della scarsità e del costo elevato dei container è l’intera catena logistica, con i noli alle stelle che spesso mettono in crisi spedizionieri e aziende produttrici che di fatto non riescono ad approvvigionarsi con regolarità.

Una soluzione? Andrea Monti ci riferisce, nella nostra intervista, che le case di spedizione stanno organizzandosi per charterizzare navi da 500-1000 TEUs, in modo da avere nello stesso tempo costi più accettabili e tempi di consegna svincolati dai “trip” delle grandi alleanze. ”Mettere insieme spedizionieri con le medesime proprie esigenze – chiarisce Monti – è un sistema che sta sviluppandosi come alternativa alle richieste delle grandi compagnie di navigazione: qualche centinaio di TEUs per ogni casa di spedizione, una nave charterizzata dalla Cina all’Italia e la soluzione si trova”. In sostanza: bisogna reinventarsi un mestiere che sembrava scomparso e rimaneva solo nel condividere gli spazi all’interno di un singolo container. Invece di un “groupage” in un TEUs, un “groupage” di TEUs in una nave. Insomma, in tempi di crisi, per ridurre i costi che si trasferiscono poi sull’intera catena logistica fino al prodotto singolo, serve coraggio e serve cervello: chi ha entrambi non s’arrende e non perde.

Come diceva Nelson Mandela, “io non perdo mai: se non vinco, imparo”.

A.F.

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Pubblicato il
19 Maggio 2021

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