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È già sciopero del trasporto eccezionale

VERONA – È già partito da domenica scorsa – se nel frattempo non ci sono stati gli sperati correttivi – il primo sciopero contro il pasticciaccio del comma 2BIS del decreto infrastrutture che pone fine a tutto il trasporto in condizioni di eccezionalità legato al mondo siderurgico.

“Oggi l’Italia ha fatto un grande passo indietro”, dichiara Luca Civolani presidente di TEA, (Trasportatori Eccezionali Associati) Associazione Nazionale riconosciuta dal Ministero dei Trasporti per la filiera dei trasporti eccezionali. “Tutto il mondo ci chiede di non inquinare e di salvaguardare il nostro futuro, il nostro pianeta, per questo noi andiamo a triplicare i camion in strada? Non aumenta la sicurezza, anzi diminuisce, aumentano i rischi per tutti gli utilizzatori della strada e si crea una ricaduta occupazionale che farà perdere il posto di lavoro a migliaia di famiglie italiane. Questo accadrà nei prossimi giorni, perché con il provvedimento varato per trasportare gli stessi volumi di coils o lamiere grezze che oggi viaggiano su un camion ce ne vorranno tre. Quindi si triplica il numero dei mezzi sulle strade, si triplicano i costi che ricadranno sulle imprese destinatarie dei prodotti, e si mette in crisi il comparto. Non ultimo, come sa chiunque davvero si occupa di logistica e trasporti, oggi tutte le imprese di trasporto non trovano autisti, in Italia e in Europa. Solo nel nostro Paese ne mancano oltre 14 mila. Non si capisce quindi come è possibile per una impresa anche solo adeguarsi con nuovi mezzi e nuovi autisti”.

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È stato pertanto dichiarato il fermo da domenica 14 novembre di tutti i camion legati al trasporto di coils e laminati grezzi in tutta Italia. TEA chiede al Governo una sospensione immediata della legge e un tavolo tecnico Nazionale per discutere le modifiche indispensabili per rendere sostenibile il settore siderurgico, economico e produttivo nazionale.

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Pubblicato il
17 Novembre 2021

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