Per la guerra per la pace
C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo.
No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco tempo protagonisti assoluti e letali delle guerre piccole e grandi. A differenza degli stormi di bombardieri delle guerre precedenti, che costavano anche pesanti tributi di perdite aeree con centinaia di equipaggi, i droni sono automi e costano un’infinità di meno di un bombardiere. Ha ricordato di recente il capo di stato maggiore della nostra Marina, ammiraglio Credendino, che per abbattere i droni lanciati dagli huthi contro le nostre avi nel Mar Rosso, «abbiano dovuto usare missili da milioni di euro contro macchinette che costano 50 mila dollari».
Risultato? La Marina italiana ha creato da poco – dichiarazione ufficiale dello stesso ammiraglio – «un polo a La Spezia per organizzare la guerra sottomarina. Fa da guida il Portogallo, che da due decenni investe nel campo: droni-barchini, aerei e sommergibili. Anche noi stiamo coinvolgendo le industrie nazionali. Lavoriamo su droni d’attacco e per la difesa da quelli nemici. Si sviluppano anche droni filoguidati con fibre ottiche contro il jamming e droni che volano a sciami per creare coni di cielo protetti. Si studia un sistema di cavi digitali dove transitano le informazioni sensibili pure per intercettare chi naviga nelle vicinanze».
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Fin qui, roba militare, da guerra in difesa della sempre più precaria pace. Ma ci sono anche i droni “civili”, ovvero capaci di svolgere servizi importanti – consegne leggere, vigilanza sul territorio, collegamenti con le isole e con le navi in rada, soccorso in mare – in continuo sviluppo. E uno dei centri più importanti di progettazione, costruzione ed utilizzo proprio Livorno. Grazie alla piccola società Scovavento, che opera con il supporto delle autorità e dell’Autorità di Sistema Portuale, sono già stati aperti collegamenti con le isole più lontane dell’Arcipelago con i droni Sentinel II: e prossimamente il prefetto insieme al neo-presidente dell’Authority di Palazzo Rosciano dovrebbe inaugurare nei locali della “stecca” a fianco del cantiere Benetti (via Fagni) la prima scuola nazionale di pilotaggio di droni civili. Un altro passo importante a servizio delle comunità.
(A.F.)